Sul calciomercato il fiume di denaro del Psg (alla faccia del Covid)

Il mondo del pallone è in crisi, colpito ed affondato dal Covid che ha intaccato i bilanci delle grandi società. Basti pensare ai mancati introiti degli incassi; per non dire della perdita di valore generale delle competizioni ed il passo indietro di alcuni sponsor. Morale: il mondo del pallone si calcola abbia perso 4 mld di euro a livello mondiale e ci vorranno 5 anni per ritornare ai livelli pre-Covid.

L’esempio pratico più visibile di questa crisi, almeno per noi italiani, è l’Inter che il giorno dopo la festa Scudetto ha annunciato un piano di tagli e ridimensionamenti da far paura, per primo al suo allenatore, Antonio Conte, che ha salutato la compagnia l’asciando la panchina nerazzurra. Marotta sta per vendere almeno uno dei suoi gioielli (Hakimi ha le valigie in mano da tempo) ma non è esclusa una seconda dolorosa ed importante cessione.

E non è che per le altre big d’Europa le cose vadano meglio, tranne… Tranne che a Parigi. Il Psg infatti sta realizzando una campagna acquisti da far paura per forza, e soprattutto disponibilità di denaro che sembra essere senza fine. Un lusso, uno sfarzo che molti criticano e trovano fuori luogo vista la situazione economica mondiale ma che ha ragioni sportive e politiche molto chiare.

Ragioni sportive

Il PSG, che nella sua storia a livello europeo non ha mai raggiunto risultati clamorosi, da quando è stato acquistato dalla famiglia reale del Qatar ha un solo obiettivo: la Champions League. Un trofeo sfiorato due anni fa, con la finale persa nel 2020 con il Bayern Monaco e con la semifinale persa contro il Manchester City. Amarezze che però mostrano chiaro che la squadra sia davvero ad un passo dal titolo. E così ecco il mercato faraonico in corso: ormai i parigini hanno le mani sul terzino dell’Inter Hakimi, vera sorpresa della scorsa stagione, per una cifra vicina ai 75 mln di euro («non era nei piani – ha confidato il ds Leonardo – ma poi lo hanno messo sul mercato e non ci siamo tirati indietro»); con lui ecco Wynaldum, olandese che una Champions l’ha conquistata nel 2019 con il Liverpool; in ultimo ecco per la difesa Sergio Ramos, l’ex capitano del Real Madrid arrivato si a parametro zero ma con uno stipendio da 15mln netti l’anno che ne fanno uno dei calciatori più pagati del mondo. e poi c’è il caso Donnarumma, strappato al Milan a costo zero con anche in questo caso ingaggio faraonico (da 12 mln).

Acquisti (e forse non è nemmeno finita qui) che fanno dei transalpini i favori assoluti per la prossima stagione. Non vincerla sarebbe un fallimento ed è per questo che a Parigi hanno fatto all in

Ragioni politiche

Il PSG non è semplicemente una squadra di calcio; è il biglietto da visita o fiore all’occhiello (sportivo) della famiglia reale del Qatar. Famiglia dal potenziale economico infinito. Ma non è solo una questione di ricchezza. Ci sono infatti molti altri proprietari di club pluri milionari. Non tutti però hanno una ragione politica per investire e vincere nel calcio. Nell’inverno 2022 infatti il Qatar ospiterà i mondiali di Mondiali di Calcio, i primi che si disputeranno in quella parte del mondo, i primi a disputarsi di inverno, i primi che di fatto saranno in una sola città con i mega progetti degli impianti a Doha, la capitale.

Mondiali la cui assegnazione non è stata vissuta senza polemiche, di ogni tipo, comprese le morti e le condizioni di lavoro degli operai addetti alla costruzione degli stadi.

Ovvio che non ci sarebbe miglior biglietto da visita per il paese della Coppa dalle grandi orecchie da esporre nella bacheca di Parigi (e Doha).

Nessuno ha i soldi del Psg, oggi. Nessuno ha le sue motivazioni. Alla faccia del Covid

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