martedì, 11 Febbraio 2025
Nadia Tereszkiewicz brilla nella commedia post MeToo di Ozon
(ANSA) – ROMA, 15 GEN – Dopo aver incantato nel film di
Valeria Bruni Tedeschi Les Amandiers, Forever Young, l’attrice
Nadia Tereszkiewicz spicca nell’atteso nuovo film di Francois
Ozon, Il crimine è mio, presentato in anteprima ai Rendez-Vous
di Unifrance a Parigi. Con lei nel cast un’altra attrice
emergente, Rebecca Marder, entrambe nella lista delle
rivelazioni del César 2023 e dei 10 talenti da tenere d’occhio
nell’incontro di oggi organizzato da Unifrance. Nel cast anche i
due mostri sacri Isabelle Huppert e Fabrice Luchini, oltre a
Dany Boon. Il film sarà distribuito prima in Francia l’8 marzo.
Poco tempo fa lo stesso prolifico regista di 8 donne e un
mistero e Estate 1985 aveva diffuso la prima foto del film con
l’attrice franco-finlandese in primo piano.
Il film tocca dinamiche di genere e potere in una Parigi degli
anni ’30. Ispirato dall’opera teatrale del 1934 di Georges Berr
e Louis Verneuil, racconta la storia di un’attrice squattrinata
e senza talento Madeleine (Tereszkiewicz), accusata
dell’omicidio di un famoso produttore. Aiutata dalla sua
migliore amica Pauline (Marder), giovane avvocato disoccupata,
viene assolta per legittima difesa. Poi inizia una nuova vita,
fatta di gloria e successo, e diventa una star, oltre che
un’icona femminista.
“Avevo il desiderio di tornare alla comicità, di rendere leggero
affrontando cose che oggi ci riguardano, ovvero le dinamiche di
potere e lo status delle donne. Il crimine è mio – ha detto a
Variety Ozon – è il trionfo della sorellanza. Ovviamente fa eco
a quanto sta accadendo negli ultimi anni nel mondo occidentale
con una nuova ondata di femminismo”, ha aggiunto in quello che
viene definita un’opera ‘post MeToo’. Per affrontare questi
argomenti Ozon prende le distanze ambientando la storia negli
anni ’30 e rende omaggio alle commedie americane di quei tempi.
“Amo i film di Ernst Lubitsch e Frank Capra, adoro il ritmo
vivace di queste commedie americane di quegli anni, per me l’età
d’oro delle commedie classiche”. E curiosamente molte si
svolgevano a Parigi, considerata città dai costumi sociali più
leggeri. “Questo non è cambiato con il tempo perché oggi abbiamo
la serie popolare Emily in Paris”, ha aggiunto. (ANSA).