Bce: tassi salgono di mezzo punto, al 3%. E non è finita

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%.

Sull’ipotesi che la Banca centrale, dopo un terzo rialzo consecutivo dei tassi d’interesse anticipato per il mese di marzo, possa aver terminato con la stretta sul costo del denaro, la presidente della Bye Christine Lagarde non esclude altri rialzi dopo marzo e risponde «L’attività economica nell’area euro è rallentata – nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 2022 – notevolmente e ci aspettiamo resto debole nel breve termine» ha detto Lagarde indicando nell’incertezza politica, nella guerra e nell’alta inflazione i fattori che continueranno a frenare la crescita, prima di una successiva ripresa. E ha aggiunto: «I rischi per lo scenario d’inflazione sono diventati “bilanciati”» abbandonando l’espressione, usata fino al Consiglio direttivo di dicembre, secondo cui tali rischi erano “al rialzo”.

Lagarde ha inoltre spiegato che dopo marzo dovremo valutare i dati economici, ma «nessuno deve dubitare” della determinazione della Bce a riportare l’inflazione al 2%. Scatto dei Btp dopo le decisioni di politica monetaria della Bce, che ha alzato i tassi di 50 punti base e preannunciato un analogo rialzo a marzo. Il rendimento del decennale italiano scivola al 4,04%, in calo di 24 punti base, sui minimi di giornata, mentre lo spread con il Bund cede 10 punti base, a 189 punti. Migliorano le Borse europee: Piazza Affari sale dell’1,3%, Parigi dello 0,6%, Londra dello 0,85%, Madrid dell’1,9% e Francoforte dell’1,3%. Frena leggermente l’euro, che torna sotto quota 1,1 con il dollaro, a 1,098, in flessione dello 0,1%.

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