domenica, 9 Febbraio 2025
Sordi e i fan, dalle lettere ritrovate un mondo sparito
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(ANSA) – ROMA, 14 FEB – “Gentile Alberto ho 19 anni e sono un
suo grandissimo ammiratore, non mi stanco mai di rivedere un suo
film, una passione che mi è stata trasmessa dai miei genitori
che in suo onore mi hanno chiamato Alberto” (1998). “Carissimo,
vengo con la presente a proporle la realizzazione di un
meraviglioso ed impegnativo film a livello internazionale, un
vero capolavoro. Resto in attesa di una sua chiamata” (1988).
Esempi tra migliaia di lettere conservate, catalogate,
archiviate da Alberto Sordi, messe via con rispetto. Un tesoro
ritrovato che la Fondazione Museo Alberto Sordi ha voluto
rivelare con il libro ‘Caro Alberto’. Il volume, edizioni
Laterza, è stato curato dal critico Alberto Crespi con la
prefazione di Walter Veltroni e Carlo Verdone.
A leggere le lettere e guardare le foto d’epoca annesse colpisce
ed emoziona un mondo sparito, una stagione in cui per comunicare
con un personaggio noto c’erano solo le lettere, un mondo
archeologico rispetto a quello odierno in cui i social danno
l’illusione di un contatto diretto.
“Nelle tantissime lettere che ho letto per la selezione del
libro – dice all’ANSA Alberto Crespi – davvero poche sono quelle
negative, c’è un medico che rimprovera di aver rovinato
l’immagine con il dr. Guido Tersili medico della mutua, ma certo
è un hater soft rispetto a quelli che infestano i social”. Ne
riceveva decine al giorno, tra queste ovviamente anche quelle di
persone note. A cominciare da tre presidenti della Repubblica e
poi anche di Giulio Andreotti con cui era storicamente in
rapporti amichevoli. “Le più commoventi sono forse quelle di
Monica Vitti -prosegue – e toccanti sono quelle post mortem
arrivate alla villa dopo la scomparsa il 24 febbraio 2003”. Per
i 20 anni la Fondazione Museo Alberto Sordi organizza con
l’Istituto Cine-TV Roberto Rossellini di Roma, un ciclo di
proiezioni dal titolo “Sordi e la Storia d’Italia” a cura di
Luca Verdone, che a partire dal 20 febbraio si terranno presso
il teatro custodito nella Villa Museo e riservato agli studenti
di cinema. (ANSA).