Colapesce Dimartino, debuttiamo al cinema, ma siamo sempre noi

(ANSA) – ROMA, 15 FEB – Colapesce Dimartino non si fermano
più. Dopo il festival di Sanremo, dal quale sono tornati con il
Premio della Critica Mia Martini e con Premio Sala Stampa Lucio
Dalla per il brano Splash, sono pronti a partire con una nuova
avventura. Cinematografica stavolta. Il duo di Musica
Leggerissima debutta al cinema con La primavera della mia vita,
di cui sono protagonisti, autori del soggetto e della
sceneggiatura. Quasi superfluo aggiungere che ne curano anche la
colonna sonora originale. Il film sarà in sala come evento
speciale il 20, 21 e 22 febbraio.
    “Prima ancora di scrivere I Mortali (il loro primo album a
quattro mani, ndr) – raccontano Lorenzo Urciullo in arte
Colapesce e Antonio Di Martino (Dimartino) – il nostro grande
sogno era fare un film. Ci abbiamo lavorato durante il tour,
raccoglievamo idee e prendevamo appunti sul telefono. Poi le
abbiamo sviluppate insieme al regista Zavvo Nicolosi”.
    Il film racconta la storia di due amici con un passato
musicale in comune che si ritrovano dopo tanto tempo per un
lungo viaggio, tra imprevisti e sorprese. Dopo la rottura del
loro sodalizio e tre anni di silenzio, Antonio ricontatta
Lorenzo per un nuovo e misterioso progetto. A fare da tramite la
loro eccentrica agente Stefania (Stefania Rocca), che riesce a
convincere Lorenzo a raggiungere Antonio in Sicilia. Scoprirà
così che Antonio è entrato a far parte dell’Antico Ordine
Semenita, un ambiguo gruppo ambientalista new age, da cui ha
ricevuto l’incarico di scrivere un libro sui luoghi leggendari
della Sicilia. Per farlo,i due amici dovranno imbarcarsi in uno
spericolato quanto temerario viaggio alla scoperta di posti
inconsueti dell’isola, abitati da personaggi bizzarri e
strampalati (non mancano gli special guest musicali da Madamme a
Brunori SAS fino a Roberto Vecchioni). Lungo il percorso,
rocambolesco, surreale, poetico, Antonio e Lorenzo faranno i
conti con il loro passato e con sé stessi. Con un finale
tutt’altro che prevedibile.
    “Un road movie sull’amicizia – spiegano con la loro innata
propensione all’ironia i due artisti -. Una via di mezzo tra
Jodorowsky e Franco e Ciccio, in una Sicilia che volutamente
abbiamo scelto fosse inconsueta. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it