Cannes: Drive my car, quando contano i silenzi

(ANSA) – CANNES, 11 LUG – DRIVE MY CAR di Ryūsuke Hamaguchi,
adattamento del racconto omonimo di Haruki Murakami contenuto
nella raccolta Uomini senza donne (2014), è pieno di estetica
giapponese fatta di rigore maniacale e un pizzico di follia.
    Il film in concorso per il Giappone al Festival di Cannes, ha
come protagonista Yusuke Kafuku (Hidetoshi Nishijima), attore e
regista di teatro pieno di silenzi e fascino che non si è più
ripreso dopo l’improvvisa morte della bella moglie, una
drammaturga che aveva il dono di immaginare e raccontare storie
durante il sesso, storie che regolarmente dimenticava.
    Due anni più tardi gli viene chiesto a Kafuku di mettere in
scena Zio Vanja per un festival ad Hiroshima e lì, gli viene
assegnata Misaki (Tôko Miura) un’autista, giovane e molto
riservata. Sarà lei a dover condurre l’auto d’epoca del
drammaturgo, una Saab 900 Turbo Coupè, di cui è molto geloso.
    Ogni mattina la ragazza porta Kafuku nel teatro dove sta facendo
i provini per ‘Zio Vanja’, e questo per un’edizione della piece
multiculturale.
    Quando però l’esuberante giovane attore che ha scelto per zio
Vanja, Kōji Takatsuki (Masaki Okada), viene arrestato per una
rissa, al drammaturgo la difficile scelta se dare forfait o
accettare lui, in prima persona, di vestire i panni del
protagonista del dramma di Anton Čhecov.
    A far uscire dalla crisi Yusuke Kafuku, sarà propria la timida
autista con la quale ha lentamente fraternizzato tra mille
silenzi. Il fatto è che i due hanno entrambi un senso di colpa
che li blocca e che possono provare insieme a superare.
    “Un mio grande tema riguarda il modo in cui la comunicazione
passa non solo attraverso le parole – dice a Variety Ryūsuke
Hamaguchi regista e sceneggiatore giapponese che ha vinto
quest’anno l’Orso d’argento al Festival di Berlino per ‘Gūzen to
sōzō’ -. Penso invece a come posso usare efficacemente i silenzi
nei miei film, perché per me il silenzio non significa
necessariamente che due persone non stiano comunicando o non
abbiano alcuna relazione”. (ANSA).
   

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