lunedì, 25 Novembre 2024
La minaccia anarchica è reale e pericolosa
«Gli anarchici vogliono fare il salto di qualità uccidendo qualcuno e stanno cercando di organizzarsi per farlo. Non vanno sottovalutati, perché il rischio è concreto». È questo il commento del funzionario di Polizia Domenico Pianese segretario del sindacato Coisp rispetto alla nuova lettera della Fai (Federazione Anarchia Informale) dove si minaccia di uccidere un manager di un’azienda che produce armi.
Una fatto gravissimo che va ad aggiungere a diversi incendi e al ritrovamento di ordigni segnalati in tutto il Paese. Infatti nei giorni scorsi è stato trovato un ordigno inesploso sui tralicci di una linea ferroviaria in provincia di Roma e anche la borsa contenente polvere e proiettili trovata a Sanremo secondo le nostre fonti sarebbe opera loro.
Un’escalation di violenza per togliere Alfredo Cospito dal regime del 41 bis che sarebbe degenerata a tal punto di progettare l’omicidio di una persona.
Colpiremo un manager, “per Alfredo Cospito, fratello e compagno”. È quanto si legge in un volantino dattiloscritto, firmato dalla Federazione degli Anarchici e recapitato in una busta gialla a diverse aziende e a un giornale. “La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture”. Nella lettera, il manager bersaglio dell’attacco è descritto come “l’anima nera delle operazioni di mercato, al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina”. Un “verme della società, che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema. Indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli. Verrà colpito a morte davanti alla famiglia”. Una minaccia che molto probabilmente è rivolta ad un manager dell’Iveco Defence Vehicles di Bolzano destinatario della lettera contenente un proiettile e delle minacce di morte firmata dalla Fai.
Nel messaggio, diffuso con un volantino a firma del gruppo anarchico, ricevuto anche da altre società ed enti, non solo l’azienda viene accusata di fabbricare armamenti, ma viene fatto esplicito riferimento al caso Cospito. L’Iveco è infatti specializzata anche nella produzione di veicoli da difesa.
Per Pianese gli anarchici non sono ancora esperti per questo genere di attentati ma si stanno organizzando seguendo le idee di Cospito
«Non sono organizzati come i gruppi terroristici e anche se sono anarchici hanno una loro gerarchia, un protocollo operativo ed una struttura organizzata con un coordinamento e dei capi che seguono la linea del loro ideologo Alfredo Cospito. In Italia gli anarchici sono circa 1500 ma anche gli appartenenti alle Brigate Rosse non erano molti e non per questo erano meno pericolosi».
Chi sono i loro bersagli?
«I loro bersagli sono le forze dell’ordine, i magistrati ed i manager e chiunque abbiano davanti nei momenti di agitazione perché cercano lo scontro a tutti i costi. Lo hanno fatto anche nell’ultima manifestazione alla Sapienza a Roma in Piazza Aldo Moro, cercavano di provocarci, di investirci con le biciclette».
Cosa prevede che possa accadere?
«Se Cospito si aggrava ulteriormente la situazione potrebbe degenerare con atti sempre più violenti. Per questo non bisogna abbassare la guardia sarebbe un errore sottovalutare le loro minacce ed è necessario che ci sia una condanna trasversale da parte di tutto il mondo politico. Non possono essere ammessi ne tentennamenti, ne giustificazioni perché stanno commettendo azioni criminali. C’è poi da considerare che lo stato di allerta provocato da minacce, pacchi bomba ed incendi in tutto il Paese sta distogliendo centinaia di poliziotti dal controllo del territorio».