Europei: Rashford, non chiederò scusa per quello che sono

(ANSA) – ROMA, 13 LUG – “Posso accettare tutte le critiche
per la mia prestazione, il mio rigore non è stato ben tirato,
sarebbe dovuto entrare. Ma non chiederò mai scusa per quello che
sono e da dove vengo”. E’ un passaggio del lungo sfogo che
Marcus Rashford, attaccante della nazionale inglese e del
Manchester United, ha scritto su Twetter.
    Il giocatore, uno dei tre che hanno sbagliato il tiro dagli
11 metri nella finale con l’Italia, è stato vittima di insulti
razzisti sui social, come i compagni Jordan Sancho e Bukayo
Saka. “Sono Marcus Rashford, un uomo di colore di 23 anni di
Withington e Wythenshawe nel sud di Manchester. Se non ho altro
ho questo” ha scritto la star dello United, descrivendo i suoi
stati d’animo dopo il rigore sbagliato. “Un rigore è stato
l’unico contributo alla squadra che mi è stato chiesto di dare.
    Posso segnare anche dormendo, quindi perché non questo?” si è
chiesto. “Non riesco a smettere di pensarci da quando ho colpito
la palla e probabilmente non ci sono parole per descrivere come
mi sento. Tutto quello che posso dire è che mi dispiace. Vorrei
che fosse andata diversamente”.
    A Withington un murale di Rashford è stato coperto di
graffiti razzisti. Rashford ha twittato anche una foto di questo
affresco in bianco e nero, dove i graffiti sono stati ricoperti
da bandiere inglesi o messaggi multicolori, spesso a forma di
cuore. “Orgoglioso” di aver fatto parte della prima selezione
inglese a raggiungere una finale in 55 anni, Marcus Rashford ha
elogiato “l’indissolubile (…) fratellanza” che ora lo lega ai
compagni di nazionale. (ANSA).
   

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