Cybercrime: link dannosi online, l’89% viaggia su WhatsApp

(ANSA) – MILANO, 13 LUG – Le app di messaggistica, in
particolare WhatsApp, sono le più utilizzate dai criminali
informatici per diffondere link malevoli. I truffatori che
sfruttano tecniche di phishing si sono rivolti, in numero
maggiore, tra dicembre 2020 e maggio 2021, a WhatsApp nell’89,6%
dei casi e poi a Telegram (5,6%) e Viber (4,7%). A livello
globale, sono stati registrati 480 casi di phishing al giorno.
    Lo dice una ricerca condotta dalla società di sicurezza
informatica Kaspersky.
    Il phishing è un tipo di truffa attraverso cui un
malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a
fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di
accesso, rilasciandoli su un sito inviato assieme al messaggio.
    Spesso questi portali fasulli riproducono fedelmente quelli di
soggetti reali, tra cui istituti postali, bancari oppure enti e
organizzazioni. Il report è frutto dei dati anonimizzati forniti
volontariamente dagli utenti di Kaspersky Internet Security for
Android. Come spiega Kaspersky, nel 2020 le app di messaggistica
hanno superato i social network del 20% in termini di popolarità
tra gli utenti, diventando lo strumento di comunicazione più
utilizzato.
    “Nella lotta contro il phishing nelle app di messaggistica
bisogna fare molta attenzione, affidandosi alle tecnologie
anti-phishing più recenti”, ha commentato Tatyana Shcherbakova,
Senior Web Content Analyst di Kaspersky.
    I risultati del sondaggio mostrano anche che nel 2020 il
numero totale di utenti di queste app, a livello globale,
ammontava a 2,7 miliardi, un dato che entro il 2023 dovrebbe
crescere fino a raggiungere i 3,1 miliardi. Questa somma
rappresenta quasi il 40% della popolazione mondiale. In termini
di numero di attacchi di phishing registrati per singolo utente
su WhatsApp, il primato è detenuto da Brasile con 177 attacchi e
India con 158. (ANSA).
   

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