venerdì, 31 Gennaio 2025
I Croods 2 – Una Nuova Era: Tornano i Croods in un’esplosione di colori, la Recensione
Era il 2013 quando I Croods si affacciava timidamente al mercato cinematografico: un franchise completamente nuovo da parte di DreamWorks Animation che, dopo i fasti di Shrek, Madagascar o Dragon Trainer, vinceva una nuova scommessa grazie alla famiglia dei Croods, “La prima famiglia della storia”, composta da un gruppo di cavernicoli alle prese con la paura del cambiamento.
Hip, con i suoi genitori Grug e Ugga, i suoi fratelli, sua nonna e l’amato Guy, torna finalmente sul grande schermo in I Croods 2 – Una Nuova Era, sequel della pellicola del 2013 la cui produzione ha subito negli anni alcune battute d’arresto dovute a cause esterne, ma che non hanno assolutamente influito negativamente (nonostante i timori di molti) sul prodotto finale. I Croods 2 – Una Nuova Era arriverà nei cinema italiani a partire da domani 14 Luglio (con un ritardo di quasi 8 mesi rispetto all’uscita americana, dovuto alla attuale emergenza sanitaria mondiale): ecco la nostra recensione!
ADOLESCENZA PREISTORICA
A quanto pare, i problemi adolescenziali sono sempre gli stessi, tanto nella preistoria quanto ai giorni nostri: piccole (ma gestite come fossero enormi) incomprensioni sentimentali, desiderio d’evasione e di libertà, scontro generazionale con i genitori ed assuefazione alla TV e ai social (che gli sceneggiatori sono riusciti a inserire coerentemente nel contesto preistorico de I Croods 2).
I temi legati alla famiglia, già cari al franchise fin dal primo I Croods, sono anche stavolta totalmente protagonisti della pellicola, che per alzare il tiro inserisce nel cast anche una nuova famiglia: i Superior, ovvero Filo, Speranza ed Aurora, sono completamente diversi dai Croods non solo perché più civilizzati, ma anche (e soprattutto) perché le loro dinamiche familiari sono differenti dalle loro… eccezion fatta per il trattamento riservato ad Aurora, adolescente coetanea di Hip e Guy. Aurora, che proprio come Hip prima di lei si sente chiusa in gabbia, lega subito con la protagonista, intavolando con lei una relazione che diventa emblematica per l’intera atmosfera del film: nonostante infatti la nuova arrivata venga presentata senza mezzi termini come una rivale di Hip per l’amore di Guy, il triangolo che ci si potrebbe aspettare viene completamente superato da una trattazione moderna ed intelligente del rapporto fra ragazze, in barba agli stereotipi e ai cliché.
Completamente diverso è invece il rapporto fra i genitori: i Croods e i Superior (questi ultimi presentati inizialmente quasi come dei veri e propri “villain”) mal celano l’insofferenza e il disprezzo gli uni per gli altri, mentre i giovani, freschi di un’adolescenza che, di nuovo, è declinata in una visione moderna e ponderata, rappresentano la base su cui poter costruire un futuro insieme.
L’idea di volersi (doversi) liberare delle convenzioni, degli schemi e dei pregiudizi per far posto al nuovo, al “domani” (che da semplice luogo, come nel primo capitolo, assume qui concezioni più profonde e “filosofiche”), era ed è ancora uno dei punti di forza dei Croods; sicuramente la trama assume spesso caratteristiche un po’ troppo didascaliche, ma forse il modo migliore per presentare ai più giovani temi del genere è proprio l’estrema chiarezza, che se sopra una certa età potrà sembrare eccessiva diventa invece perfetta in funzione dello spettatore più giovane.
ESPLOSIONI DI COLORE
Il mondo dei Croods è immerso in una preistoria immaginaria, che nulla a che vedere con la reale storia che conosciamo. La direzione artistica del film ha lavorato molto e bene per immaginare una incredibile varietà di ambienti, di piante, di frutti o di animali (dal focapollo, allo squalo di terra o al luporagno) tutti originali, con risultati apprezzabilissimi. Il film è un tripudio di bizzarre creature e di colori al neon, evidenziati soprattutto in un paio di (fortunatamente brevi) intermezzi musicali che aggiungono varietà e freschezza all’insieme; a tale scopo sono inserite anche delle sequenze in tecniche diverse dalla classica CGI, come quando le pagine del “diario” di Hip prendono vita o a inizio film, con un efficace riassunto iniziale (che in pochi minuti racconta allo spettatore tutto ciò di cui ha bisogno per godersi il secondo capitolo della storia dei Croods).
Ancora, i colori dominano la scena anche in un divertente intermezzo che celebra l’empowerment femminile: le donne (sia Croods che Superior) sono le vere eroine della storia, anche se per farle risaltare al massimo la scrittura sembra voler dipingere dei personaggi maschili a volte troppo piatti e negativi.
FLINTSTONES E SLAPSTICK
La comicità del film spinge l’acceleratore sugli anacronismi a là Flintstones e sulle smorfie tipiche della commedia slapstick, che ben si adattano al contesto animato de I Croods. Le battute e le gag si susseguono a ritmo serrato, ma risultano sempre ben inserite nella storia; sicuramente la maggior parte di esse strizza l’occhio al pubblico più giovane, ma anche lo spettatore più attempato finirà spesso per lasciarsi scappare qualche sorriso.