martedì, 26 Novembre 2024
Loki, chi è quel personaggio (e cosa rappresenta per il futuro dell’MCU)
Una settimana fa, ci eravamo fermati tutti alle porte di quel castello, al termine del quinto e penultimo episodio di Loki. Chi c’era, lì dentro? Chi muoveva i fili della TVA, della sacra linea temporale, del tempo stesso, compreso quello speso in fila alla posta o dal dentista? Ora lo sappiamo. E questo, a dimostrazione ancora una volta del fatto che serie TV su Disney+ e film dell’MCU formano un tutto unico, senza paletti, ha ovviamente delle sue ramificazioni importanti, proprio per il futuro del Marvel Cinematic Universe. Avete visto l’ultimo episodio di Loki? Sì? Bene, con me.
COLUI CHE RESTA
E dunque. Per tutti e cinque gli episodi precedenti, si erano inseguiti e affastellati rimandi e omaggi alla figura di un certo villain atteso per questa nuova fase dell’MCU. Ma in tanti – me compreso, lo ammetto – si dicevano che presentare qui Kang, il cattivo del prossimo film di Ant-Man e Wasp, sarebbe stato probabilmente prematuro. Magari un richiamo più esplicito, una comparsata veloce, una citazione, ma non di più. E invece eccotelo qui, Kang. Anche se nell’episodio non viene usato mai quel nome, e Miss Minutes lo definisce “colui che resta”, lui usa per se stesso il termine “conquistatore”, spiega di essere in giro da millenni e… ha proprio il volto dell’attore chiamato a interpretare Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Jonathan Majors.
Lo stesso Majors, solo un mese fa, quando gli era stato chiesto di un possibile coinvolgimento di Kang in Loki, aveva spiegato ai microfoni di Variety che “non sapeva di che diavolo stessero parlando”. Vatti a fidare degli attori, e soprattutto dei contratti blindatissimi che firmano. Ora, chi sia Kang lo abbiamo spiegato un annetto fa in questo articolo. Il villain creato nel ’63 da Stan Lee e Jack Kirby come un lontano discendente di Reed Richards dei Fantastici Quattro, Nathaniel Richards, e poi diventato Kang nelle storie degli Avengers l’anno dopo. Questa versione mostrata alla fine del tempo è davvero il Kang dell’MCU? Quanto meno un Kang dell’MCU.
Anche nei fumetti, infatti, Kang ha avuto, incontrato, combattuto versioni alternative di se stesso, provenienti da altri periodi storici, come Immortus e Iron Lad. Esattamente come racconta Majors in questo episodio di Loki, alcuni buoni, altri malvagi, alcuni dittatori, altri benevoli. Morto (?) il Kang di questo episodio, la sacra linea temporale è diventata ramificatissima, tutta una serie di rivoletti del tempo, e la realtà stessa è mutata. Mobius non riconosce più Loki, la statua di Kang ha preso il posto di quelle dei Custodi del Tempo alla TVA. E vai a sapere cos’altro.
IL MULTIVERSO, FINALMENTE
Non c’è più spazio per le trollate, i Fietro, quegli “ora arriva, credici”, con Kevin Feige che mimava con le dita il naso di Pinocchio. Il multiverso è qui, e tutti quei rivoletti di cui sopra daranno la possibilità di raccontare qualsiasi cosa nell’MCU. Introdurre e reintrodurre qualsiasi personaggio. Ripescare quelli Fox o degli Spidey precedenti che si vogliano ripescare. Mescolare luoghi, nomi, cose e città (aliene) come nei fumetti avviene da decenni. È un evento dalla portata incredibile per l’MCU, che dà un senso solidissimo tanto al titolo del prossimo film del Doctor Strange (Doctor Strange 2 nel Multiverso della Pazzia) quanto ai ripescaggi di Doctor Octopus, Electro etc. nel prossimo Spider-Man (Spider-Man: No Way Home).
Perciò è stata una serie TV a dare la stura a una svolta enorme, in quello che è il sottogenere cinematografico più importante degli ultimi tredici anni, ovvero l’MCU? E a lanciare di fatto tre delle sue prossime pellicole? A quanto pare.
Siamo abituati da sempre al peso relativo, se non inesistente, che le serie TV possono esercitare sui film a cui sono collegate. A un rapporto a senso unico per cui uno show televisivo come Agents of S.H.I.E.L.D. poteva prendere comparsate e temi dai film degli Avengers, ma venire ignorato bellamente da questi ultimi. Le cose, però, sono cambiate. Disney+ e il cinema Disney formano un unico ecosistema, è evidente, e questo fa sì che il finale di un film come Black Widow possa essere dedicato a lanciare una delle prossime serie televisive, e che al contrario l’ultimo show possa intavolare il discorso sul multiverso E presentare uno dei prossimi villain annunciati per il grande schermo.
Se, insomma, fino a qualche mese fa era scontato che ogni nuovo personaggio di rilievo sarebbe stato introdotto solo da un film, ora non è più così. Il che significa che può tecnicamente succedere di tutto. Anche veder apparire, quando sarà, il nuovo Dottor Destino in un episodio di She-Hulk (2022) o Moon Knight, tanto per dire. È strano. In una certa misura è elettrizzante, ma di sicuro è nuovo. Un nuovo (multi)mondo.
Ah, vi piace il costume mostrato dalla statua nella foto precedente?
Lo rivedrete presto…