Nuovo chip ottico per indirizzare i dati della banda larga

(ANSA) – MILANO, 16 LUG – E’ grande appena 2 millimetri
quadrati, il primo chip in grado di selezionare e indirizzare in
modo puramente ottico i segnali nei nodi della rete: pubblicato
sulla rivista Nature Communications dai ricercatori del
Politecnico di Milano, sarà utile per la crescita della banda
larga nelle reti ottiche dei nuovi sistemi di comunicazione
5G/6G e nei collegamenti dentro e tra datacenter, sia classici
che quantistici.
    “È molto complesso svolgere queste funzionalità nei sistemi
di comunicazione per la banda larga, senza deteriorare gli altri
segnali in transito, e contemporaneamente garantire grandi
volumi, bassi costi di produzione e basso consumo energetico”,
spiegano Francesco Morichetti e Andrea Melloni del Dipartimento
di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del
Politecnico di Milano.
    Il dispositivo è stato sviluppato all’interno del progetto
europeo Horizon 2020 Nebula (che mira allo sviluppo di
componenti fotonici a elevato bit-rate per collegamenti intra e
inter-datacenter) ed è il frutto di una cooperazione decennale
tra il gruppo di Photonic Devices e quello di Innovative
Integrated Instrumentation for the Nanoscience (I3N Lab) del
Politecnico di Milano.
    Il nuovo dispositivo può essere riconfigurato in un
milionesimo di secondo permettendo un’allocazione dinamica di
centinaia di segnali ottici a larga banda (200 Gbit/s e oltre)
su un intervallo di frequenze di oltre 10.000 GHz. Il controllo
è gestito da un circuito elettronico integrato in tecnologia
CMOS concepito anch’esso nei laboratori del Politecnico di
Milano. “Chip fotonico e chip elettronico sono realizzati
mediante la stessa tecnologia della microelettronica in Silicio,
ben consolidata e a basso costo. Presto si potrà arrivare a
realizzare tutto il sistema in un unico chip che tratti sia
segnali elettrici che luminosi. Quanto fatto è un primo passo in
questa direzione”, commentano Giorgio Ferrari e Marco Sampietro
del I3N Lab del DEIB. (ANSA).
   

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