Politiche attive del lavoro, l’importanza della filiera Tlc

(ANSA) – MILANO, 16 LUG – “La Filiera Tlc sostiene la
necessità di governare la trasformazione digitale che sta
interessando il sistema Paese, attraverso modelli organizzativi
che puntino a investire in maniera efficace sulle politiche
attive del lavoro e che valorizzino l’importanza della
formazione come strumento strategico per imprese e lavoratori”.
    Queste le parole che Laura di Raimondo, Direttore di
Asstel-Assotelecomunicazioni, ha espresso durante il suo
intervento al convegno “Un ponte per il lavoro – patto politiche
del lavoro”, promosso dall’Assessorato al Lavoro e nuovi
diritti, scuola e formazione, politiche per la ricostruzione,
personale della Regione Lazio. L’incontro, che ha visto la
presenza, tra gli altri, del Presidente Nicola Zingaretti e di
Tiziano Treu, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e
del Lavoro, nasce con l’obiettivo di approfondire le dinamiche
in corso nel mondo del lavoro, alla luce della crisi innescata
dalla pandemia e delle risposte per la ripartenza, a cominciare
dal Piano di Politiche Attive del Lavoro da 245 milioni di euro,
varato dalla Giunta regionale del Lazio. Un ruolo cardine in
tale scenario spetta al mondo delle telecomunicazioni. Come ha
sottolineato Di Raimondo, oltre alla politiche attive, bisogna
puntare su strumenti come il Fondo di Solidarietà Bilaterale per
la Filiera delle Telecomunicazioni, per coadiuvare imprese e
lavoratori nel rispondere al processo di innovazione tecnologica
e di trasformazione del lavoro. “Riteniamo importante, anche in
considerazione della rilevanza nazionale della Filiera, un
supporto economico esterno, aggiuntivo al finanziamento da parte
di imprese e lavoratori, che ne acceleri la piena operatività,
soprattutto nella fase di avvio. Solo un Paese che investe sulla
conoscenza e sull’innovazione investe su sé stesso e sul futuro
delle nuove generazioni”. (ANSA).
   

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