venerdì, 7 Febbraio 2025
Il ’77 e l’eroina, la Generazione Perduta
(ANSA) – ROMA, 11 APR – Il ’77 arrabbiato, quello del
movimento in piazza e degli scontri con la P38 in pugno, Lotta
Continua e Autonomia Operaia, la politica extraparlamentare e la
rabbia degli studenti e poi anche l’inizio del dilagare
dell’eroina, degli zombie nei giardini con gli occhi persi e la
siringa nel braccio. Anni bui, di piombo e non solo per il
terrorismo, ma anche per tutta una generazione di giovani, La
Generazione Perduta che racconta Marco Turco nel bel
documentario in sala in questi giorni, presentato all’ultimo
Torino Film Festival e premiato con il Nastro d’argento per il
Miglior documentario dell’anno. Scritto da Turco insieme a Wu
Ming2 e Vania Del Borgo, prodotto da Francesco Virga per MIR
cinematografica e Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai
Cinema e AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e
Democratico), il film è distribuito da Luce Cinecittà, nelle
principali città – tra cui Torino, Milano, Roma, Bologna,
Palermo, Genova, Firenze e Napoli – con proiezioni evento alla
presenza dell’autore e regista. Una generazione che aveva perso l’elemento rivoluzionario hippie
e ‘ludico’ del 1968 finendo per sporcarsi le mani in una sorta
di guerra civile tra ragazzi. Una generazione disillusa
investita in pieno nel boom della droga pesante, della ‘roba’,
del buco e della ‘rota’ (un’introduzione massiccia, che secondo
dossier segreti, tenne a freno e disinnescò la spinta
rivoluzionaria). Marco Turco con immagini di archivio e
testimonianze, da Enrico Deaglio, direttore di Lc dal ’77 all’82
a Lilli Carati, icona sexy dell’epoca, finita nei film
pornografici per pagare la tossicodipendenza fa un ritratto del
tempo, dei sommersi più che dei salvati e mette al centro un
simbolo di tutto questo: Carlo Rivolta. Giovane giornalista di
grande talento a Repubblica, era immerso e partecipe della sua
generazione riuscendo a raccontarla dall’interno. Rivolta scrive
inchieste sul Movimento del ’77, è lui stesso un militante, e
poi comincia ad occuparsi dell’inizio dell’invasione
dell’eroina, delle dinamiche di un fenomeno nuovo. E ci finisce
dentro in pieno. A 32 anni in preda ad una crisi di astinenza
cade da una finestra e muore dopo cinque giorni di coma. (ANSA).