Mavka, favola animata per l’ambiente e l’Ucraina

(ANSA) – ROMA, 17 APR – Una favola per la difesa
dell’ambiente, messo a rischio dall’avidità e l’egoismo umani,
ma anche un omaggio alla cultura, la tradizione e la musica
ucraina. E’ Mavka E La Foresta Incantata il film animato
diretto da Oleksandra Ruban e Oleg Malamuzh, reduce dal grande
successo in Ucraina (nonostante il conflitto) e già venduto, tra
distribuzione in sala e streaming, in 80 Paesi (in 50 è già
stata annunciata la data di uscita), in arrivo, dal 20 aprile
nelle sale italiane con Notorious Pictures.
    Tratta dalla pièce in versi La canzone della foresta (1911)
della poetessa ucraina Lesja Ukrainka (1871 – 1913), la storia
messa in scena in forma di action/family dramedy animata a
misura di bambino, arricchita dagli ingredienti legati alla
tradizione rivista in chiave moderna è ambientata in una grande
foresta ricca di misteri e segreti. Un habitat già una volta ‘ferito’ dall’uomo, arrivato per predarne la sorgente per la
vita. Un’aggressione che ha portato gli antichi spiriti che
abitano il luogo magico a vietare l’ingresso a tutti gli umani,
duramente puniti a ogni tentativo. La giovane Mavka, anima della
foresta, aperta e generosa, viene prescelta come nuova custode
del sacro luogo. Un compito messo a rischio quando incontra
Lucas, giovane del villaggio, che per salvare lo zio gravemente
malato accetta la proposta dell’avida industriale Kylina, di
introdursi nella foresta e impossessarsi della foglie di un raro
e misterioso albero. Quando il ragazzo viene scoperto Mavka, che
crea con Lucas subito una profonda sintonia lo aiuta a tornare a
casa, a curare lo zio e poi decide di andarlo a trovare, in
forma umana. Quando però gli abitanti del villaggio la
scoprono, il conflitto con gli antichi spiriti sembra diventare
inevitabile “Tutte le ambientazioni e gli ambienti del film (andato in
produzione nel 2017) sono ispirate a location reali in Ucraina”
ha spiegato a Euronews Anastasiya Verlinska, animatrice e
direttrice in Ucraina del Linoleum Contemporary Animation and
Media Art Festival, sottolineando come con la guerra la
produzione di nuove opere sia inevitabilmente ferma anche perché
molti artisti “sono andati a combattere in prima linea e alcuni
sono morti”. (ANSA).
   

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