Mediterranean Fever, la malattia dei palestinesi ad Haifa

(ANSA) – ROMA, 25 APR – Tra commedia, thriller e dramma, Mediterran fever della regista palestinese Maha Haj, al cinema
dal 27 aprile con Trent Film, ha, tra le sue molte bellezze,
quella di mostrare la sua fisionomia con tempi lenti. Premiato
per la miglior sceneggiatura a Un Certain Regard al Festival di
Cannes 2022, il film mette al centro della storia l’amicizia tra
due uomini palestinesi quarantenni vicini di casa ad Haifa,
ovvero Waleed (Amer Hlehel) e Jalal (Ashraf Farah).
    Il primo è un velleitario scrittore che non riesce a mettere su
carta il suo primo romanzo, un depresso con tanto di moglie e
figli che va dallo psicanalista senza crederci troppo, l’altro è
invece vitale e dinamico, si arrangia con tanti lavoretti e non
tutti puliti.
    Ora va detto che la vita di Waleed cambia dopo l’incontro con
Jalal. Pur essendo come il giorno e la notte, i due cominciano
ad accettarsi dopo mille scontri e tra loro inizia una
sgangherata amicizia. A renderli complici anche il fatto che
Waleed chiede a un certo punto a Jalal di mostrargli qualcosa
della vita criminale che potrebbe essere l’ambientazione del suo
romanzo.
    Il titolo del film fa riferimento a una malattia che sembra aver
colpito il più giovane dei figli di Waleed, una strana sindrome
peculiare di chi vive nella regione. Vale a dire un disagio
attribuibile all’intero Medio Oriente, ma ancora più al peso
politico ed esistenziale dell’essere palestinese ad Haifa.
    (ANSA).
   

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