Avati, ‘nella Quattordicesima Domenica la mia vita’

(ANSA) – ROMA, 27 APR – Amicizia, musica, nostalgia, ma
soprattutto, come dice lo stesso Pupi Avati, “il mio film più
sincero e personale in cui racconto anche il fallimento dei
nostri sogni”. Così il regista ottantaquattrenne nel presentare
La Quattordicesima Domenica del Tempo Ordinario, film che esce
in sala giovedì 4 maggio con Vision Distribution in circa
trecento copie.
    Ci troviamo a Bologna negli anni Settanta, qui Marzio (Lodo
Guenzi e, da adulto, Gabriele Lavia), Samuele (Nick
Russo/Massimo Lopez) e Sandra (Camilla Ciraolo/Edwige Fenech)
sono giovanissimi e pieni di sogni. I due ragazzi, amici per la
pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda sognando il
successo, mentre la bellissima Sandra aspira a diventare
indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica
del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona
l’organo. E sempre quella ‘quattordicesima domenica’ è anche il
titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa. Poi
arrivano gli anni novanta in cui tutto sembra possibile, ma con
dentro ovviamente qualche burrasca che tutto spazza via. Ritroviamo questi tre personaggi trentacinque anni dopo, ma
che ne è delle loro vite e soprattutto dei loro sogni? “Il 24
giugno del 1964 mi sono sposato proprio nella 14/a domenica del
tempo ordinario – dice Avati – . È stato il giorno più felice
della mia vita, dopo quattro anni di rincorsa ero riuscito a
sposare Sandra, la ragazza più bella di Bologna che mi garantiva
di essere felice per sempre. Ma poi a ottant’anni ci si guarda
le spalle. Insomma – continua il regista bolognese – in questo
film ci sono molte cose che hanno a che fare con la mia
autobiografia”.
    Per Edwige Fenech, regina della commedia sexy degli anni
Settanta, “è stato un vero e proprio miracolo che, dopo sette
anni che avevo deciso di chiudere con il cinema, mi sia arrivata
questa telefonata di Avati che mi ha spiegato il personaggio e
mi ha fatto subito sentire Sandra, un ruolo che aspettavo da
sempre e perfetto in questa fase della mia vita”. (ANSA).
   

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