Gli sceneggiatori italiani solidali con i colleghi di Hollywood

(ANSA) – ROMA, 02 MAG – Writers Guild Italia (Wgi) esprime la
propria solidale partecipazione a sostegno dello sciopero
indetto dalla Writers Guild of America. A seguito del fallimento
delle trattative tra l’associazione degli sceneggiatori
americani e l’Amptp (Alliance of Motion Picture and Television
Producers), che rappresenta Studios quali Netflix, Amazon,
Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e
Sony, Wga ha indetto uno sciopero generale a partire da oggi a
sostegno di un accordo sui nuovi contratti per le sceneggiature
di film e serie Tv. Dopo sei settimane di difficili negoziati,
Wga ha annunciato che “le risposte degli studi alle nostre
proposte sono state del tutto insufficienti, data la crisi
esistenziale che gli sceneggiatori stanno affrontando”.
    L’associazione chiedeva agli Studios che venisse riconosciuto
agli autori un equo trattamento per il proprio lavoro in merito
ai compensi economici e alla regolamentazione dell’Ia
(intelligenza artificiale). “Il comportamento delle aziende ha
creato una gig economy all’interno di una forza lavoro sindacale
e la loro posizione inamovibile in questa trattativa ha tradito
l’impegno a svalutare ulteriormente la professione di
scrittore”, spiega Wga. Quello annunciato da Wga è il primo
sciopero dell’associazione dopo i 100 giorni indetti nel biennio
2007-2008. Giorgio Glaviano, presidente Wgi, a sostegno
dell’iniziativa dei colleghi statunitensi, ha dichiarato: “Abbiamo seguito con estrema trepidazione la trattativa dei
colleghi americani. Abbiamo sperato fino alla fine che la
frattura con i produttori Usa si sarebbe composta, ma così non è
stato. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi della Wga,
perché le loro lotte sono anche le nostre”. “In tutto il mondo
la figura dello sceneggiatore è minacciata da compensi sempre
più risicati e da condizioni lavorative sempre più vessatorie –
continua Glaviano – Non solo, se a questo aggiungiamo le
presunte scorciatoie offerte dalla IA vista come panacea, il
nostro lavoro rischia di diventare sempre più una lotta per la
sopravvivenza. Noi non tradiremo i nostri colleghi al di là
dell’oceano, come qualcuno ha scritto, prestandoci al dumping,
noi sosterremo in tutti i modi i colleghi americani”. (ANSA).
   

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