Bellocchio a Cannes, il trailer di Rapito

(ANSA) – ROMA, 03 MAG – È stato lanciato oggi il trailer del
nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito, che sarà presentato in
concorso al Festival di Cannes e uscirà in sala il 25 maggio
distribuito da 01 Distribution.
    Nel video lo spettatore entra nel conflitto religioso oltre
che nella vicenda familiare di Edgardo Mortara, il bambino ebreo
che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato
da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un
caso internazionale. Il film si ispira liberamente a Il caso Mortara di Daniele
Scalise (Mondadori) e fa riferimento ad una storia vera che
anche Steven Spielberg anni fa progettava di portare al cinema.
    Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa
irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del
cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di
sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto
in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente
battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere
un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti,
faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione
pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia
dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa
non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce
nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al
tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
    Rapito è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi,
Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo
Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema
in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match
Factory (Germania) ed è prodotto da Beppe Caschetto e Simone
Gattoni. La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna
Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela
Ceselli, e la consulenza storica di Pina Totaro. (ANSA).
   

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