sabato, 1 Febbraio 2025
Gina Gershon a Ischia, vorrei essere Oriana Fallaci
(ANSA) – ISCHIA, 23 LUG – “Vorrei interpretare sullo schermo
la vostra Oriana Fallaci, una donna eccezionale che mi ha sempre
affascinato. Sono felice di aver dato la mia voce alla grande
giornalista italiana per due podcast della serie The Playboy
Interview. Oriana era forte, indipendente, anche gli uomini
potenti avevano timore di lei”. L’attrice americana Gina
Gershon, presidentessa della 19/a edizione dell’Ischia Global
Film & Music festival, si conferma forte e indipendente come il
suo mito italiano: oltre 150 titoli all’attivo (con cult come
Face/Off, Showgirls), musa di Woody Allen nel recente Rifkin’s
Festival, ha lavorato moltissimo in questo ultimo anno,
nonostante la pandemia, anche su set di mega produzioni. Come
Borderlands di Eli Roth con Cate Blanchett, tratto da un celebre
videogames, dove sarà la lussuriosa e pericolosa Moxxi.
“Ma ho anche fatto il mio esordio alla regia, con un corto
prodotto grazie a Trudie Styler, girato a New York durante il
lockdown”. Il progetto podcast l’ha molto appassionata: “Le
interviste di Playboy in quegli anni (quella celebre della
Fallaci, su amore, morte, politica, libertà sessuale, è del
1976) erano culturalmente molto significative, coinvolgevano
personalità eccellenti”. Nel film di Allen (“Un maestro, lo amo,
tra lui e il grande direttore della fotografia Vittorio Storaro
sul set non sapevo chi osservare di più”) interpreta una
affascinante giornalista, impegnata come ufficio stampa proprio
in un festival del cinema. ”Da quando ho iniziato a fare
l’attrice con me collabora sempre la stessa press agent, mi sono
ispirata a lei. Di solito faccio la caratterista, finalmente in
questo ruolo sono una donna vera, che mi somiglia”.
Con la produttrice inglese Trudie Styler a Ischia Global ha
dato vita a un forum sulle donne nel cinema, ribadendo
l’importanza di fare sempre scelte libere e ricordando un
episodio di qualche anno fa: “Il mio agente non avrebbe voluto
che accettassi di girare Bound dei fratelli Wachowski, allora
registi sconosciuti, pensavano che fosse un piccolo film e che
il ruolo di una lesbica mi avrebbe rovinato la carriera. Ma io
avevo capito che i Wachowski erano dei geni e decisi in prima
persona, come bisogna sempre fare”. (ANSA).