sabato, 23 Novembre 2024
Lotta ai tumori, di notte cellulari come super calcolatori
(ANSA) – ROMA, 29 LUG – Quando il cellulare è inutilizzato,
ad esempio di notte, si può contribuire mettendolo in carica a
dare potenza alla ricerca in campo medico. E’ il perno su cui
poggi il nuovo progetto di Fondazione Vodafone e Fondazione
Airc, che tornano a unire le forze per la lotta contro i tumori.
Tutto ruota attorno all’app DreamLab, lanciata da Fondazione
Vodafone due anni fa. E l’assunto è che la potenza di calcolo
degli smartphone è una risorsa inutilizzata durante la notte ma
invece serve per velocizzare i tempi della ricerca. Quando lo
smartphone è inutilizzato e collegato alla rete elettrica,
DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai
ricercatori una volta elaborati, dando un supporto attivo alla
ricerca che stanno svolgendo. Il nuovo progetto di ricerca di
Airc mira a individuare le cellule maggiormente responsabili dei
diversi tipi di tumori: ognuna viene schedata e ne viene
tracciato un identikit per individuare le più pericolose e
colpirle. “L’obiettivo è la caratterizzazione dell’ecosistema
tumorale e delle relazioni tra sistema immunitario e cellule
tumorali- spiega Massimiliano Pagani, responsabile laboratorio
di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto Ifom di
Milano – per velocizzare i tempi occorre un’elevata potenza di
calcolo, quindi il contributo di tutti i ‘dreamers'”.
L’approccio del calcolo distribuito riduce drasticamente il
tempo per l’analisi di grandi quantità di dati. Nel progetto si
prevede di utilizzare circa 2.400.000 ore di calcolo sui
cellulari: se con un computer con un processore a “otto core”,
attivo 24 ore su 24,sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con
una rete di 1.000 smartphone, attivati 6 ore a notte, si riduce
di circa 30 volte. “A partire dal lancio in Italia, DreamLab ha
avuto una diffusione straordinaria—conclude Adriana Versino,
consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia Sono 1,4
milioni i dreamers nel mondo, un quarto è italiano”. Dopo aver
scaricato DreamLab dallo store, si potrà scegliere quanti dati
di rete mobile o Wi-Fi donare alla ricerca. (ANSA).