domenica, 2 Febbraio 2025
I giorni dell’abbandono con Natalie Portman non si farà
The Days of Abandonment, adattamento de I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante prodotto da HBO Films e interpretato da Natalie Portman, non si farà. HBO ha ufficialmente staccato la spina al progetto a causa di un problema personale della star. Ecco il comunicato:
A causa di imprevisti motivi personali, Natalie Portman ha lasciato Days of Abandonment di HBO Films prima dell’inizio delle riprese. Sfortunatamente, la produzione non proseguirà. Ci dispiace molto non poter portare al cinema questa bellissima storia con la nostra talentuosa sceneggiatrice/regista e il cast. Ringraziamo di cuore il nostro cast, i produttori e la troupe per tutta la loro passione e il duro lavoro.
Le motivazioni di Natalie Portman non sono state rese pubbliche.
I giorni dell’abbandono avrebbe dovuto essere diretto da Maggie Betts (La scelta), anche autrice della sceneggiatura. Alla produzione HBO Films, MountainA Films di Natalie Portman, Maven Screen Media, Crash & Salvage, Fandango e Medusa. Elena Ferrante era produttrice esecutiva insieme a, tra gli altri, Domenico Procacci. Il cast avrebbe incluso anche Rafe Spall e Mary-Louise Parker.
La trama del film
I giorni dell’abbandono avrebbe raccontato la storia di Tess (Portman), una donna che ha abbandonato i suoi sogni per una stabile vita famigliare. Quando viene lei stessa abbandonata dal marito, il suo mondo finisce sottosopra. Il film è stato descritto come “un viaggio viscerale […] nella mente di una donna in crisi che si confronta con le regole della maternità e dell’identità femminile, mentre attraversa i più oscuri recessi della sua psiche”.
La sinossi del romanzo
Una donna ancora giovane, serena e appagata, tutt’altro che inattiva nel cerchio sicuro della famiglia, viene abbandonata all’improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico. Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall’umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia a questo punto una caduta rovinosa che mozza il respiro, un racconto che cattura e trascina fino al fondo più nero, più dolente dell’esperienza femminile.
Fonte: Deadline