Reynolds, in Free guy eroe puro come bimbo di 4 anni

(ANSA) – ROMA, 05 AGO – Un ‘npc’ cioè un “personaggio non
giocante”, quelli che nei videogame vediamo sullo sfondo. E’
Guy, il bancario abitudinario in camicia blu nel videogame Free
City (anche nome della città al centro del gioco), ottimista e
sorridente/ eroe improvvisato impersonato da Ryan Reynolds in
Free Guy, L’action comedy fantasy di Shawn Levy (Una notte al
museo, e, da produttore esecutivo, Stranger Things) che dopo
l’anteprima in Piazza Grande al Locarno Film Festival il 10
agosto, sarà nelle sale dall’11 con Walt Disney Company Italia.
    Ad affiancare Reynolds, Jodie Comer (Killing Eve), qui nel
doppio ruolo della programmatrice Millie e dell’avatar super
action Molotovgirl, insieme fra gli altri a Taika Waititi, Joe
Keery e Lil Rel Howery. “C’è un film che amo, Oltre il giardino, con Peter Sellers –
spiega Reynolds nella conferenza stampa internazionale in
streaming -. Ha costituito il primo passo per entrare nel mondo
di questo personaggio. Ed è molto appagante interpretare un eroe
così puro e innocente, in fondo è come un adulto di 4 anni.
    Trovo esaltante poter esplorare un mondo con occhi nuovi. E’
l’esperienza che compie Guy, filtrata dalla commedia l’ironia e
un po’ di cinismo. Ho amato essere un personaggio che si stacca
dallo sfondo e diventa questa persona nuova”. Nella storia il
tranquillo e sereno Guy, prende coscienza di non vedere ciò che
accade realmente a Free city, quando incontra la coraggiosa e
affascinante Motovgirl. Uno shock che lo porta a voler ‘sistemare’ a suo modo il proprio mondo, trasformandosi in un
atipico eroe.
    “Oggi è molto difficile avere il via per un blockbuster che non
sia basato su una fonte preesistente, come un fumetto o un
sequel – aggiunge Reynolds -. Per questo progetti come questo
li devi fare il 30% meglio degli altri, sapendo che non c’è già
una fanbase su cui puoi fare affidamento”. Free Guy “è come un
antidoto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi –
aggiunge Levy -. Il film è un omaggio alla speranza e alla
necessità di mantenere un po’ di innocenza in un mondo molto
cinico”. (ANSA).
   

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