Covid:pandemia sta destabilizzando relazione Stato-cittadini

(ANSA) – ROMA, 09 AGO – Le recenti manifestazioni di protesta
in molti Paesi sono il segnale di come la pandemia stia
destabilizzando la relazione fra i cittadini e lo Stato. Lo
rileva uno studio dell’Istituto di ricerca sulla pace di Oslo
pubblicato sulla rivista Psychological Science.
    “La pandemia ha distrutto il nostro normale modo di vivere,
generando frustrazione, esclusione sociale e molte altre
preoccupazioni”, commenta Henrikas Bartusevicius, coautrice
dello studio. “La nostra ricerca mostra che il carico
psicologico di vivere in una pandemia ha alimentato anche gli
atteggiamenti antigovernativi e anti-sistema, che hanno
scatenato violenze in diversi paesi”. Il gruppo guidato da
Bartusevicius ha intervistato 6000 adulti abitanti negli Stati
Uniti, Danimarca, Italia e Ungheria chiedendogli se e come la
pandemia avesse influito negativamente sulle loro finanze,
salute, relazioni e diritti, se si sentivano insoddisfatti della
loro società e governo, e motivati a impegnarsi o avevano già
protestato o partecipato a violenze politiche. E’ così emerso un
impressionate legame tra il carico psicologico del Covid-19 e
sentimenti e comportamenti altamente distruttivi, incluso l’uso
della violenza per una causa politica. Non è invece emersa una
relazione consistente tra il peso della pandemia e le
motivazioni a impegnarsi in forme di attivismo pacifico. “Siamo
rimasti sorpresi nel vedere che il peso della pandemia non
necessita di ulteriori inneschi per motivare la violenza
politica, è sufficiente da solo”, continua. La ricerca ha
rilevato che negli Stati Uniti, chi ha vissuto il carico
maggiore della pandemia è stato anche più propenso a partecipare
alle violenze durante le proteste del movimento Black Lives
Matter e le controproteste. Lo studio ha evidenziato che in
Danimarca c’è stato il carico più basso del Covid e in Ungheria
quello più alto. Secondo i ricercatori la pandemia e i lockdown
hanno colpito in modo disuguale altri gruppi sociali, producendo
la sensazione di rabbia e ingiustizia che può essere diretta
contro i governi. Per questo quando finirà, i programmi di
ripresa dovranno anche riparare le relazioni tra i cittadini e
il sistema politico. (ANSA).
   

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