lunedì, 3 Febbraio 2025
What If…?, la recensione senza spoiler dei primi tre episodi
Abbiamo visto in anteprima i primi tre episodi della nuova serie MCU, lo show d’animazione What If…?, da domani su Disney+. Personalmente, mi sono piaciuti, hanno risposto a un paio di miei dubbi della vigilia e spalancano un ventaglio di scenari futuri mica da ridere per tutto il Marvel Cinematic Universe. Non è solo la domanda, non sono solo le possibilità: sono le risposte. Potenzialmente infinite e ciascuna con pari dignità delle altre. Benvenuti nella prima vera tappa del Multiverso Marvel, alla scoperta di mondi alternativi, universi paralleli in cui il corso degli eventi ha prodotto realtà diverse per gli eroi dell’MCU. Pronunciate molto lentamente quell’E se…? come fa in italiano l’Osservatore, per farlo durare come l’interrogativo in inglese, e andiamo.
MA METTI CASO CHE…
È il 1977 quando debutta nei chioschi di giornali USA il primo numero di What If…?, un mensile antologico in cui quel gran capoccione di Uatu l’Osservatore, membro di una stirpe aliena che ha giurato di osservare gli eventi senza interferire mai (credici), presenta in stile Alfred Hitchcock o Rod Serling delle storie che si svolgono in delle realtà parallele. Variazioni sul tema dei super-eroi Marvel classici, frutto di una sliding door, di un punto di divergenza. Cosa sarebbe successo se Gwen Stacy non fosse morta, se Spider-Man fosse entrato nei Fantastici Quattro, e così via. La serie va avanti per sette anni, poi nell’89 vede la luce il primo di tanti revival a fumetti di What If…? Il concept è sempre lo stesso e si differenzia dalle semplici storie immaginarie, che nei fumetti di super-eroi sono frequentissime sin dagli anni 50, perché tutto quello che avviene non è una semplice ipotesi. È successo e succede davvero, solo che in un altro universo, con un codice diverso da Terra-616 (l’Universo Marvel classico), ma parte dello stesso multiverso.
Il che quindi non impedisce di spostare i personaggi da una realtà all’altra. Nei fumetti è quello che è successo, giusto per fare un paio di esempi, per Miles Morales o per Spider-Man 2099, entrambi finiti a fare comunella con il Peter Parker tradizionale. E per anni una serie a fumetti chiamata Exiles si è occupata di un team in viaggio attraverso il Multiverso. Il che, con le dovute proporzioni, è esattamente quello che può succedere ora anche nell’MCU. Il Dottor Octopus dello Spider-Man di Raimi ripescato (letteralmente) per il prossimo film dell’Arrampicamuri? Ecco.
TUTTO CONTA
Non è un caso che i Marvel Studios stiano ribadendo più e più volte che la serie What If…? è canon, e fa parte a tutti gli effetti della Fase 4 dell’MCU. È semplicemente la prima serie che segue gli eventi di Loki, che come sappiamo si riverseranno a pioggia su più progetti, a cominciare dai film (Doctor Strange 2, Spider-Man: No Way Home, Ant-Man and the Wasp: Quantumania). Il produttore esecutivo Brad Winderbaum ha spiegato che i personaggi mostrati in questa serie animata potranno essere ripresi per produzioni live action future.
E ok, ma di cosa parla What If…? Chi sono questi personaggi? Sono gli eroi dell’MCU che conosciamo… solo che sono diversi da come li conosciamo. Come detto, alcuni cambiamenti nelle loro vite hanno portato a enormi differenze rispetto al corso degli eventi noto. Nelle foto promozionali, sulla locandina e nei trailer avete visto ad esempio Captain Carter, figlia della domanda: “Cosa sarebbe accaduto se il ruolo di Capitan America fosse stato affidato a una donna (peraltro inglese)?” Domanda da cui muove il primo episodio, mentre il secondo ci porta in uno scenario tipico dei Guardiani della Galassia e il terzo, beh, riscrive una delle colonne portanti di tutto l’MCU. Alla base, c’è sempre la possibilità di mostrare questi personaggi sotto una luce diversa, perché è anche quello che vivi e ti capita a far di te quello che sei, pure se sei un tizio in costume. Eroi possono diventare mostri, figure nobili possono diventare degli allegri buontemponi, e così via.
CHI OSSERVA L’OSSERVATORE?
Il livello di questi primi tre episodi (la prima stagione ne conterà nove in tutto, pubblicati a cadenza settimanale da domani. Ma è già in sviluppo una seconda stagione) è complessivamente buono. Le trame vanno praticamente in crescendo – il terzo, al momento, è quello che ho trovato più interessante – la scrittura è buona, in linea con le produzione live action, e la realizzazione tecnica piacevole. Nutrivo dei dubbi sul tipo di animazione adottato, quello stile in cel-shading, perché temevo che rendesse troppo fredde e asettiche le scene. Alla vigilia, in altre parole, non sapevo quanto questo tentativo di avvicinare il più possibile l’animazione agli attori in carne e ossa potesse essere funzionale. E speravo non si precipitasse dalle parti del rotoscope di Undone: serie davvero bellissima, ma che non mi è stato semplice digerire dal punto di vista visivo.
Fortunatamente, non è questo il caso. I volti sono molto espressivi, e sono evidenti i debiti nei confronti di illustratori e maestri dell’animazione del secolo scorso, dai fratelli Fleischer (nell’episodio di Peggy) a Norman Rockwell, da Tom Lovell alle soluzioni cosmiche del Re, Jack Kirby. Gli sfondi sono curati e, pur nell’apprezzabile tentativo di rendere il tutto coerente dal punto di vista stilistico, le ambientazioni tendono a riflettere il mood dell’episodio. Colori cupi mentre si prendono a calci i nazisti, lo spazio supersaturo della banda di Starlord, tinte più tenui per il presente terrestre.
Buona parte degli attori dell’MCU hanno ripreso al doppiaggio i rispettivi personaggi. E se è triste ascoltare per un’ultima volta il povero Chadwick Boseman e il suo T’Challa, è un piacere vivere questa rimpatriata acustica con le star di tredici anni di avventure. Mancano Robert Downey Jr, Chris Evans, Scarlett Johansson e altri, ma se lo guardate in italiano, beh, le voci sono rimaste quelle.
WHAT THEN?
E poi restano da guardare gli altri sei episodi, e di What If…? torneremo a parlare sicuramente più avanti, una volta finito di vedere cos’ha da raccontarci Uatu l’Osservatore con la voce di Jeffrey Wright e il suo capoccione. Tenete d’occhio Peggy con il suo scudo, perché è stato annunciato che il personaggio potrebbe apparire anche nella seconda stagione e che avrà una certa importanza in futuro. Ma occhio anche a un GRADITISSIMO ritorno (anche se tecnicamente è la prima volta che vediamo questa versione del personaggio, ok) e sotto con le scommesse: chi farà il salto dal suo universo parallelo all’MCU? E quali versioni alternative degli eroi Marvel potremmo vedere nelle prossime annate dello show? E ricordate: da grandi poteri, lo sappiamo, derivano grandi responsabilità. Ma da infinite possibilità, deriva una quantità di possibili pupazzetti non indifferente. [OMISSIS] è troppo figo.