Ferrara, Zeros and ones, la pandemia in spy movie

(ANSA) – ROMA, 12 AGO – Classici come Casablanca e i film di
Melville, sono fra i primi riferimenti a cui pensa Abel Ferrara
per quello che definisce “uno spy movie da tempo di guerra”:
Zeros and ones, girato in stile cinema verité con la fotografia
di Sean Price Williams, in una Roma notturna deserta (la città
dove da sette anni ha deciso di vivere), all’inizio della
pandemia. Il film, presentato in anteprima mondiale a Locarno
dov’è nel concorso internazionale, nasce da un suo diario
scritto durante la pandemia: “Avevo veramente voglia di girare
un film in quel periodo. Ho 70 anni, un’età a rischio con questo
virus. Ho messo sempre a rischio la mia vita ma adesso voglio
vivere”.
    Mattatore è Ethan Hawke nel doppio ruolo di un soldato
americano, JJ e del suo fratello gemello rivoluzionario del
quale non si hanno più notizie. Tornato in una Roma deserta e
sotto assedio, tra mascherine, igienizzazioni ed esercito per
strada, il militare si immerge in una lunga notte tra piani di
rivoluzioni, oligarchi russi, preghiere cattoliche e musulmane,
con sullo sfondo la presenza costante del Vaticano che il
regista, in una sequenza tra realtà e sogno, rende anche
bersaglio: “E’ come il World Trade Center, un simbolo, può
essere visto come un nemico, perché è un’entità politica”.
    Nel cast anche Cristina Chiriac (la compagna del regista,
nel film appare anche la loro figlia bambina, Anna Ferrara),
Phil Neilson, Valerio Mastandrea (“un amico, aveva già recitato
per me in Pasolini, posso chiamarlo a qualunque ora per
parlargli di un personaggio”), Dounia Sichov, Babak Karimi,
Korlan Madi, Mahmut Sifa Erkaya. (ANSA).
   

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