A 3 anni dal trapianto di fegato è tornato a fare sport

A tre anni di distanza dal
trapianto di fegato è tornato ad una vita normale e anche fare
sport. Lui è Lorenzo Baliello, 51 anni, nato a Padova e
residente a Vigonovo dal 2007. La sua storia ieri sra è stata al
centro della serata “Donare è Rock” organizzata con l’Aido per
la sensibilizzazione sulla donazione degli organi e realizzata
nell’ambito del Sagrone in svolgimento in questi giorni a
Vigonovo. A proporre la musica la band “Le erbe gramigne”. Baliello è sposato con Maddalena ed ha un figlio Matteo, di
11 anni. “Nel 2003 mi è stata diagnosticata una rara malattia
epatica degenerativa la CSP, colangite sclerosante primitiva –
ha detto Baliello – nel giro di 18 anni mi ha provocato la
cirrosi fino ad entrare in lista d’attesa per il trapianto di
fegato a gennaio 2021”. A luglio dello stesso anno, dopo
ricoveri, sacrifici, sofferenza, è arrivata la prima chiamata ma
il fegato non è risultato compatibile. “A distanza di otto
giorni però mi è arrivata la seconda telefonata e finalmente il
29 luglio 2021 sono stato trapiantato a Padova dal bravissimo
professor Gringeri dell’equipe del professor Cillo, eccellenza
dei trapianti epatobiliari in Italia ed Europa – ha raccontato –
. L’intervento è durato undici ore ed è riuscito perfettamente
tanto che solo dopo otto giorni sono stato dimesso”.
    Il recupero è stato lento ma continuo nonostante due piccole
crisi di rigetto e i tanti farmaci. “Anche grazie alla mia
tenacia e voglia di tornare a una vita normale – ha aggiunto –
sono potuto tornare a fare sport come anni prima quando
praticavo lo sci di fondo a livello agonistico»” Baliello ha
infatti fatto parte della società Sci Nordico Terme Euganee ed
ha partecipato a varie gare di Gran fondo internazionali, come
la Marcialonga e la Dobbiaco Cortina, gare rispettivamente di 70
e 42 chilometri. A gennaio di quest’anno ha ottenuto l’idoneità
agonistica. Colmo di entusiasmo si è riscritto alla Gran Fondo
internazionale di 37 chilometri “Dobbiaco Cortina” unico
trapiantato tra circa mille atleti da tutta Europa. Il 4
febbraio ha partecipato e concluso la gara di 37 chilometri con
grande orgoglio e soddisfazione per l’impresa che mai avrebbe
pensato di poter tornare ad affrontare.
   

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