venerdì, 27 Dicembre 2024
A Londra lanci e birra, torna festa Mondiali di freccette
Puntuale, come gli addobbi di
Oxford Circus, i saldi di Harrods, il Boxing Day della Premier
League, le festività natalizie a Londra portano con sé la Coppa
del Mondo di freccette, 16 giorni di lanci e birre,
travestimenti e canti, agonismo e carnevale, fino
all’assegnazione del titolo, il 3 gennaio. Uno spettacolo nello
spettacolo: in pedana atleti professionisti che si sfidano per
un montepremi di quasi tre milioni di euro, di cui oltre mezzo
milione al solo vincitore. In platea un pubblico festoso quanto
variegato, assiepato lungo banconi stracolmi di pinte ed
entusiasmo. Scene da Oktoberfest, ma con il guizzo e l’ironia
tipicamente britannica.
Appuntamento all’Alexandra Palace, edificio vittoriano di 151
anni nel nord di Londra, sold-out per ogni singola sessione di
gara: quest’anno i 90mila biglietti disponibili sono andati
esauriti in 15 minuti. Un record che conferma l’attesa
spasmodica, cresciuta sempre più negli anni, per i darts,
consolidato fenomeno mediatico, che in molti sognano possa un
giorno diventare disciplina olimpica.
Giunto alla 32esima edizione, poco meno di 100 gli atleti in
gara (di 27 nazionalità), il favorito resta il campione uscente
Luke Humphries, ma l’attesa è tutta per l’enfant prodige Luke
Littler, capace lo scorso anno, a 16 anni da esordiente
assoluto, di arrivare fino alla finale. Impressionante per
precisione di esecuzione e forza mentale, le due principali
qualità richieste ai giocatori di uno sport, le freccette
appunto, perennemente in bilico tra disciplina sportiva e
piacevole passatempo da pub, dove i darts sono entrati nel
tessuto socio-culturale dell’isola. Fino a diventare un vero e
proprio culto nella capitale. Che oggi attrae anche i giovani,
sia per il contorno festaiolo che circonda i tornei, ma anche
per i premi in palio: un giocatore guadagna fino a 8mila euro al
giorno in caso di vittoria, e i più forti – tra esibizioni e
ingaggi pubblicitari – possono raggiungere stipendi annuali
considerevoli.
La maggior parte dei partecipanti resta di passaporto
britannico (che hanno vinto 27 mondiali su 31), ma la
piattaforma di giocatori è ormai internazionale. Anche grazie
alla copertura televisiva (il mondiale è trasmesso in diretta
persino in Italia) che sfrutta il carattere ipnotico dei dardi,
capaci di incollare al divano milioni di telespettatori grazie
alla ripetizione identica dello stesso semplice gesto:
caricamento dell’avambraccio e lancio della freccetta verso il
bersaglio (Bull), dal diametro standard di 45 centimetri, appeso
ad una distanza di 237 cm dalla linea di tiro.
Ma è il contorno che rende il mondiale un evento imperdibile
nella sua pittoresca eccentricità. Come tradizione, gli
spettatori si presentano vestiti nelle maniere più fantasiose e
improbabili, travestiti da preti o animali, personaggi delle
fiabe o di serie tv. E poi c’è la birra, protagonista assoluta
delle ore di gara: si calcola che venga bevuti mezzo milione di
pinte bevute durante il mondiale. Bionde tenute con una mano,
con l’altra vengono esposti cartelli con messaggi di incitamento
per i giocatori. Ma anche solo saluti a casa, rivolti ai cari
davanti alla tv. Perché i mondiali di freccette sono sì una
faccenda seria, ma anche no.
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