domenica, 24 Novembre 2024
A Marco Bellocchio il 25/o Premio Robert Bresson
Verrà consegnato a Marco Bellocchio
il venticinquesimo premio Robert Bresson. Conferito dalla
Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del
Cinematografo con il patrocinio del Dicastero per la Cultura e
l’Educazione e del Dicastero per la Comunicazione della Santa
Sede, il premio è assegnato a un regista che abbia dato una
testimonianza significativa, per sincerità e intensità, del
difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della
vita. Lo scorso 21 maggio – durante il Festival di Cannes 2024 –
è stato assegnato ad Eugène Green il premio Robert Bresson
Speciale, per ricordare i venticinque anni della morte del
regista di Au Hasard Balthazar e dell’istituzione del
riconoscimento a lui intitolato.
Il premio – realizzato e donato da Pianegonda – verrà
consegnato a Venezia in una cerimonia aperta al pubblico il 31
agosto, alle 12.30, presso l’Italian Pavilion dell’Hotel
Excelsior in occasione dell’81/a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia e rappresenta un tributo alla cifra
inesauribile del lavoro di uno dei registi più influenti del
nostro tempo, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico
e della critica con opere innovative e provocatorie.
Con il premio Robert Bresson il nome di Marco Bellocchio
viene accostato a quello di un campione del cinema della
credenza come il cineasta francese perché, come si legge nella
motivazione: “La realtà così com’è non basta, sembrano
suggerirci entrambi. Bisogna aprirla con il bisturi del cinema
perché possa sgorgare l’invisibile, che si manifesta come
mistero di luce e di ombre. Sul piano inclinato delle
macchinazioni della Storia – ricca di accenti escatologici in
Bresson, più terreni in Bellocchio – il cinema di questi due
giganti non scivola mai ma risale, cercando quella libertà che
vince ogni gravità, fino alla morte. Ed è la croce la chiave di
volta iconografica che sorprendentemente sospinge entrambi: là
dove lo schermo si incurva nel bagliore della Grazia, in
Bresson. Nella vita che si schioda, liberata dalla preghiera di
un bambino, in Bellocchio”.
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