domenica, 24 Novembre 2024
A Pisa prelievo di cuore da donatore a cuore fermo
Un prelievo di cuore da donatore a
cuore fermo, il primo in assoluto in Toscana, è stato effettuato
ad agosto presso l’Azienda universitaria ospedaliera di Pisa. Il
trapianto, spiega la Regione, “è stato un successo” e la persona “che ha ricevuto l’organo è buone condizioni cliniche ed è stato
dimesso dall’ospedale. Tutti i riceventi sono in buone
condizioni e già casa, visto che assieme al cuore sono stati
prelevati e trapiantati anche fegato e reni”.
L’operazione è stata possibile “grazie al lavoro dei
professionisti della rete trapianto della Toscana e
all’integrazione con la rete nazionale: al prelievo ha
partecipato l’equipe del Centro trapianti di cuore dell’ospedale
di Padova, con il quale da molti anni il Centro trapianti cuore
di Siena collabora. Il prelievo si è svolto all’ospedale
Cisanello di Pisa quando si è verificata la presenza di un
giovane potenziale donatore a cuore fermo che aveva espresso in
vita il consenso alla donazione dei propri organi. Regione,
Centro regionale trapianti e Aou pisana si sono adoperati per
supportare il coordinamento locale trapianti dell’ospedale, le
terapie intensive e tutti i professionisti coinvolti nel
processo di donazione. In accordo con il Centro nazionale
trapianti è stato chiesto il contributo del Centro di Padova, la
cui equipe è arrivata a Pisa per effettuare il prelievo. La
donazione a cuore fermo controllata è già usata in Toscana da
alcuni anni per reni e fegato. Dal maggio 2023 in Italia è
diventato possibile prelevare con questa tecnica anche il cuore:
finora una trentina i trapianti cardiaci realizzati grazie ai
donatori a cuore fermo.
Il governatore Eugenio Giani e l’assessore Simone Bezzini
hanno ringraziato in primo luogo il giovane donatore e la sua
famiglia, la cui generosità ha consentito di “salvare la vita di
quattro persone”. Il prelievo effettuato rappresenta poi “un
esempio di eccellenza del nostro sistema sanitario. Un
ringraziamento va dunque anche a tutte le realtà che hanno
permesso la realizzazione dei quattro trapianti, dando conferma
della qualità dell’organizzazione e del governo clinico del
sistema trapiantologico”, ovvero il Centro nazionale trapianti e
quello regionale toscano, il Centro trapianti di cuore di
Padova, il Centro regionale trapianti di fegato e quello di rene
di Pisa, tutti i professionisti coinvolti dell’Aou pisana. “In
particolare, un plauso va al lavoro effettuato dal Coordinamento
locale donazioni e trapianti di Pisa, al Paolo Maremmani, a
Annarosa Saviozzi e ai loro collaboratori”.
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