sabato, 28 Dicembre 2024
Addio a Gian Paolo Ormezzano, firma e memoria storica dello sport
Se n’è andato uno dei grandi del giornalismo sportivo italiano, Gian Paolo Ormezzano. Torinese, 89 anni, ha vissuto e raccontato lo sport e i suoi protagonisti, i fatti e le persone, con il suo stile ricco e inconfondibile, dagli anni ’50 del secolo scorso, quando ha cominciato la sua carriera alla Gazzetta del Popolo per passare poi a Tuttosport. Non stava bene da tempo, questa mattina un malore gli è stato fatale.
Memoria storica dello sport, aveva una passione enorme per il Torino calcio, ereditata dal padre che lo portava a vedere gli Invincibili, lo squadrone poi annientato dalla strage di Superga; il ciclismo era il suo grande amore ma non c’è sport che non l’appassionasse. Di ‘Tuttosport’ divenne direttore nel 1974 e ne restò alla guida per più di quattro anni, poi passò a un altro quotidiano torinese, La Stampa, di cui fu inviato fino al 1991. È stato editorialista di ‘Famiglia Cristiana’, del ‘Guerin Sportivo’ e per una stagione, il 2015/2016, opinionista in Rai a ’90° minuto’. Ha collaborato anche per il Corriere Torino.
Ha continuato a scrivere fino all’ultimo, attingendo dal suo sconfinato patrimonio di conoscenze e amicizie, di cultura dello sport, dei tantissimi aneddoti che dispensava. Lascia la moglie, due figlie e un figlio giornalista, Timothy. Gian Paolo Ormezzano era “un campione assoluto, un gigante del giornalismo italiano, cittadino del mondo ma con il cuore ben saldo a Torino dove era un imprescindibile punto di riferimento, da sempre orgoglioso e appassionato tifoso del Toro”, è il ricordo del club calcistico granata. Ha seguito 25 Olimpiadi da inviato (tra Giochi estivi e invernali). “Spesso – aggiunge il Torino calcio – lo ha scritto di altri, ma nel suo caso e nell’impossibilità di ricordarlo per tutto quanto ha fatto, è davvero appropriato: faticherà molto a nascere, se mai nascerà, un altro come lui”.
Ormezzano ha scritto anche molti libri, tra cui ‘Storia del ciclismo’, premio Bancarella sport 1978. “Un giornalista di successo che ha raccontato lo sport per quasi 70 anni in maniera sublime”, sottolinea Gianfranco Coppola, presidente dell’Ussi, l’Unione stampa sportiva italiana. “Con la sua umanità e la sua scrittura accattivante e brillantissima, assolutamente originale, è stato la voce dello sport anche per tutte le famiglie. – è il ricordo di don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo, rispettivamente direttore e condirettore di Famiglia Cristiana – Aveva un posto speciale e lo manterrà sicuramente nel ricordo dei nostri più affezionati lettori”. “Un maestro per generazioni di colleghi, – scrive Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte -. Un professionista che ha saputo coniugare il racconto dello sport con quello delle dinamiche della società”.
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