mercoledì, 12 Febbraio 2025
Al Bambino Gesù nuovo trattamento per difficile tumore dei bimbi
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Un altro passo avanti nella lotta al
neuroblastoma, il tumore solido extracranico più frequente
dell’età pediatrica. Ricercatori dell’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù di Roma hanno messo a punto una strategia basata su
cellule Car-T derivate da un donatore compatibile (allogeniche)
da impiegare nelle forme di tumore che non rispondono più ai
trattamenti. La tecnica è stata testata con buoni risultati su 5
pazienti in una sperimentazione i cui dati sono stati pubblicati
su Nature Medicine.
Le cellule Car-T sono cellule immunitarie (i linfociti T)
modificate geneticamente per riconoscere e uccidere le cellule
tumorali. Lo scorso anno i ricercatori del Bambino Gesù avevano
mostrato che quelle generate dai linfociti T del paziente
possono combattere il neuroblastoma. Ciò, tuttavia, non è
possibile per tutti i malati.
Il nuovo studio dimostra che si possono impiegare in maniera
efficace e sicura anche le cellule prelevate da un donatore
compatibile. Nella sperimentazione, 3 dei 5 pazienti trattati
hanno ottenuto una remissione completa, cioè la scomparsa dei
segni della malattia; 1 è andato incontro a una remissione
parziale; nell’ultimo paziente la malattia si è stabilizzata per
alcuni mesi.
Il trattamento non è però riuscito a spegnere del tutto la
malattia, che in 4 dei 5 malati è successivamente recidivata o
progredita. Il quinto paziente era invece ancora in remissione
completa al termine dello studio.
“Questi risultati rappresentano una svolta importante”,
afferma Franco Locatelli, responsabile del Centro studi clinici
oncoematologici e terapie cellulari del Bambino Gesù. Grazie a
questa terapia è possibile “offrire il trattamento con cellule
Cart-T anche a quei pazienti che per la pregressa storia non
potrebbero beneficiarne o che hanno già fallito il trattamento
con le cellule Car-T autologhe”, conclude.
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