Al Tevere Remo primo campo pickleball dei circoli storici Roma

Il Tevere Remo di Roma sarà il primo
circolo storico della capitale ad avere un campo di pickleball.
    Proprio questo pomeriggio alla ISA, la sede sportiva del circolo
romano, verrà inaugurato il nuovo campo di uno sport di gran
voga in America, che sta prendendo piede anche in Italia e
unisce le discipline sportive del tennis, badminton e ping pong.
    L’evento ha visto una breve introduzione del gioco a cura di
Fulvio Matteoni, consocio del circolo. Matteoni è istruttore e
autore del libro Pickleball mania, scritto insieme a Beatrice
Ramazzotti, che racconta lo sport, nuovo per Roma ma nato in
realtà negli anni sessanta. Sono poi andate in scena le
attività sul campo con una dimostrazione delle regole basilari
del gioco per scambi e giocate sul momento tutte dedicate ai
soci. “Siamo il primo Circolo storico ad avere un campo da
pickleball a Roma”, ha spiegato Daniele Masala, il presidente
del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo.
    Il pickleball si gioca con una racchetta simile ad un tagliere,
con una palla leggera e bucherellata che, proprio in virtù della
sua forma, non raggiunge mai grandi velocità. Il focus infatti
non è la potenza ma la cura della tecnica, la posizione e il
tempismo. Si gioca in campi grandi un terzo di un campo da
tennis, sia in doppio che singolo. Il punteggio può essere di
11, 15 o 21 mentre per vincere bisogna essere in vantaggio di 2
punti.
    Le regole, piuttosto semplici, riguardano il cambio palla e i
set. Nei primi scambi, dopo ogni battuta si può colpire la palla
solo dopo averla fatta rimbalzare nel proprio campo, per
proseguire prendendola al volo, a patto che i piedi di chi
colpisce non si trovino nella così detta kitchen, la cucina,
ovvero la parte di campo più vicina alla rete. Il pickleball è
nato nel 1965 nello stato di Washington da un’idea dei deputati
Joel Pritchard, Bill Bell, Jordan Steranka e Barney Mc Callum. È
molto inclusivo, sia perché può essere praticato a qualsiasi
età, sia per la semplicità del campo. Una leggenda sul nome
narra che fosse stato dato per il cane di Pritchard Pickle che
andava sempre a recuperare la palla: Pickle’s ball. Lo sport è
divertente, impegnativo ma non faticoso e soprattutto sociale,
alla portata di tutti per favorire un’amicizia con gli avversari
ma anche la conoscenza di sé stessi.
   

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