Albertini, ‘Gavi è un Totti ma Spagna è giovane’

(ANSA) – ROMA, 07 OTT – “Gavi è un’eccezione, è il Francesco
Totti, chiamiamolo così. Ma in Spagna c’è un percorso formativo
che comprende anche le seconde squadre, dove il talento si
confronta con l’esperienza”. Così Demetrio Albertini,
interpellato dall’ANSA, descrive l’approccio ai giovani in
Spagna alla luce del convincente esordio del centrocampista
17enne nella semifinale di Nations League persa ieri
dall’Italia.
    “Un giocatore talentuoso lo si vede sin da subito, lì hanno
coraggio e danno l’opportunità, senza paura”, spiega l’ex
centrocampista colonna del Milan ma con esperienze anche in
Spagna, al Barcellona e all’Atletico Madrid.
    Nel 2005 “quando arrivai al Barcellona – ricorda – mi fu
presentato Messi come un giocatore della cantera (la squadra
giovanile). Come lui altri, a partire da Puyol. Parliamo di
persone che poi hanno scritto la storia del calcio mondiale”.
    In Italia invece viene “valorizzata l’esperienza, ma il
talento puoi averlo a qualsiasi età” portando spesso, seppur con
qualche eccezione (Albertini pensa al Milan), ad avere “squadre
più ‘adulte'”. A conferma di questi tesi cita un dato: “In Serie
A si raggiungono le 100 partite mediamente a 24 anni, due in più
rispetto a quanto accade all’estero”. Per questo, riguardo alle
seconde squadre, il dirigente sportivo si augura che altri club “possano seguire quello che ha fatto la Juventus” con la sua
under 23. Pur sottolineando che “la nazionale azzurra è
abbastanza giovane”, secondo Albertini “con le seconde squadre
metteremmo nel nostro sistema molto prima giocatori di talento,
più giovani, in qualsiasi categoria. Il problema è che qualche
volta le si vede come una spesa, secondo me sono un
investimento”. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it