Alessandra Tripoli e il tumore della madre, sono stata caregiver

(vedi ANSA “Ogni anno 187mila donne colpite da…” delle 10.37) “Tre anni e mezzo fa hanno
diagnosticato un tumore a mia mamma. Improvvisamente, io mio,
padre e mio fratello siamo diventati caregiver, un termine che
prima non conoscevo, è colui che si prende cura”. A raccontare
la sua esperienza personale è stata Alessandra Tripoli una delle
testimonial della campagna ‘Frecciarosa’, intervenendo alla
conferenza stampa di presentazione del progetto promosso dalla
Fondazione IncontraDonna e Ferrovie dello Stato.
    Quando è stato scoperto un tumore in stadio avanzato al
polmone, ha proseguito la danzatrice di origini siciliane,
maestra di Ballando con le stelle, “a mia madre sono stati
diagnosticati pochi mesi di vita, ma grazie a una cura che fino
a qualche nano fa non esisteva, ha avuto l’opportunità di vivere
altri 16 mesi. Sedici mesi di amore, abbracci e parole
necessarie. Lo dico perché, anche se il tumore spaventa ancora,
la medicina sta andando avanti”. In quei mesi, Alessandra ha imparato “a fare iniezioni, a
misurare ossigenazione e pressione, ma in mezzo c’era sempre la
paura”. La mamma è morta un anno e mezzo fa. Oggi si definisce “una persona nuova” e aggiunge: “Ci tengo a essere qui, perché
abbiamo un’arma, che va usata in tempo. Ed è la prevenzione.
    Spero che attraverso iniziative come questa, tante famiglie
possano raccontare un’altra storia, una storia piena di
speranza”.
    Grazie ai volontari di Frecciarosa, “lo scorso anno sono
stati 20mila i viaggiatori intercettati, 1.540 i consulti
oncologici a bordo, 500 le tappe fatte su tutto il territorio e
16.000 vademecum sulla prevenzione diffusi: l’obiettivo per il
2024 sono numeri ancora più alti”, ha precisato la presidente di
IncontraDonna, Adriana Bonifacino. L’adesione agli screening
oncologici tra le donne è ancora molto bassa, pari al 30% a
livello nazionale, con percentuali molto diverse tra le regioni.
    “Un dato drammatico e triste. Per alzare quella asticella, come
ministero della Salute – ha detto Maria Rosaria Campitiello,
capo Dipartimento della Prevenzione – dobbiamo migliorare la
comunicazione e trovare il modo giusto per spiegarne
l’importanza”.
   

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