Alla Quinzaine a Cannes l’Italia con Favino nel film di apertura

Nessun titolo italiano selezionato
alla Quinzaine des Cinéastes al festival di Cannes annunciata
oggi ma Pierfrancesco Favino è tra i protagonisti del film di
apertura, ‘Enzo’ con la regia di Robert Campillo che ha diretto
il film del grande Laurent Cantet (Palma d’oro per La Classe)
prematuramente scomparso prima delle riprese e suo grande amico
ed affine cinematograficamente.
    L’Enzo del titolo è un giovane di 16 anni, apprendista muratore
a La Ciotat, località di mare vicino Marsiglia. Incalzato dal
padre Paul (Favino) che lo vorrebbe vedere intraprendere gli
studi superiori, il giovane cerca di fuggire dall’ambiente
confortevole ma soffocante della villa di famiglia. È nei
cantieri, a contatto con Vlad, collega ucraino, che Enzo
intravedrà un nuovo orizzonte. Nel cast con Favino ci sono Eloy
Pohu, Maksym Slivinskyi, Elodie Bouchez. Prodotto da Les films
de Pierre, in coproduzione con Lucky Red che lo farà
successivamente uscire nelle sale italiane, aprirà la Quinzaine
il 14 maggio.
    Durante la cerimonia di apertura sarà celebrato con la Carrosse
d’or, il premio alla carriera assegnato dalla Gilda francese dei
registi, Todd Haynes, il grande filmaker americano di Carol,
Velvet Goldmine e May December.
    Sezione dedicata al cinema d’autore, la 57/ma Quinzaine “è
pluralista, mista, ricca di scoperte. Celebra una vivacità
cinematografica che è inestimabile e più essenziale che mai,
anche se registi e produttori hanno sempre più difficoltà a
finanziare il loro progetto. E’ al fianco dei registi di tutto
il mondo nella lotta contro l’omologazione, la mercificazione e
quindi la neutralizzazione del cinema”.
    La Quinzaine si pone come un baluardo di libertà “in un mondo –
dicono gli organizzatori – turbolento e tormentato su tutti i
fronti da atteggiamenti reazionari” e in cui “il ruolo
sovversivo dell’arte è minacciato e le grandi opere sono
cancellate, i cineasti di tutti i continenti si oppongono
ferocemente a queste tendenze. La ricchezza e il dinamismo del
cinema delle giovani generazioni sono intatti”.
    Alcuni dei film selezionati provengono dai paesi in guerra o da
regioni in cui prevalgono l’oscurantismo e il populismo e ci
raccontano un’altra realtà non omologata. Come sempre, il cinema
è un passo avanti rispetto alla società. “Piuttosto che
giudicare, complica. Piuttosto che condannare, interroga.
    Piuttosto che fare dichiarazioni generiche, presta attenzione
alle storie su piccola scala, quelle degli individui mentre
vivono gli eventi. Lo fa con rabbia o umorismo, e sempre con una
buona dose di poesia” affermano i selezionatori.
    Questi i titoli dei lungometraggi (ci sono anche ulteriori 10
corti), di cui ben otto esordi : AMOUR APOCALYPSE di Anne Émond;
BRAND NEW LANDSCAPE di Yuiga Danzuka (primo film); CLASSE
MOYENNE di Anthony Cordier; DANGEROUS ANIMALS di Sean Byrne; LA
DANSE DES RENARDS di Valéry Carnoy (primo film);
L’ENGLOUTIE di Louise Hémon (primo film); LES FILLES DÉSIR di by
Prïncia Car (primo film); GIRL ON EDGE di Jinghao Zhou (primo
film);
INDOMPTABLES di Thomas Ngijol; KOKUHO di Lee Sang-il; LUCKY LU
di Lloyd Lee Choi (primo film); MILITANTROPOS di Yelizaveta
Smith, Alina Gorlova & Simon Mozgovyi; MIROIRS No. 3 di
Christian Petzold; LA MORT N’EXISTE PAS di Félix
Dufour-Laperrière; THE PRESIDENT’S CAKE di Hasan Hadi (primo
film); QUE MA VOLONTÉ SOIT FAITE di Julia Kowalski e SORRY, BABY
di Eva Victor (primo film) film di chiusura del 24 maggio.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it