Allarme siccità: 53% di neve in meno sulle Alpi, raggiunta severità idrica

Neve dimezzata sulle Alpi, laghi e fiumi quasi in secca come la scorsa estate, corsi d’acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica “media” in tre delle sette autorità di distretto. Del Fiume Po, dell’Appennino settentrionale e dell’Appennino centrale. È quanto viene delineato da Legambiente che reputa «preoccupante la carenza di neve, con il 53% in meno sull’arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%», secondo i dati di Cima Research Foundation.

«Il 2023 è appena iniziato, ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi climatici estremi, livelli di siccità. Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori e per i diversi usi prima di raggiungere il punto di non ritorno. Serve poi adottare una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare», spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

A partire dai prossimi mesi, infatti, spiega l’associazione,«la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità».

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