lunedì, 25 Novembre 2024
Altra truffa sul Reddito di Cittadinanza. La sfida di Draghi e’ dire stop
Diciamo la verità: Mario Draghi piace, piace tantissimo. Al punto che qualcuno (leggi Giorgetti) lo vorrebbe allo stesso tempo Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio… Ma piace tanto anche alla gente comune e se chiedete il Perché? la risposta che riceverete sarà una sola: «parla poco e fa».
Sulla comunicazione nulla da dire; ripensare oggi alle conferenze stampa del suo predecessore orchestrate dal sempre inquadrato Casalino provoca un senso di orrore misto a vergogna (per l’inconsistenza toccata dalla nostra politica) del quale ci libereremo forse tra un decennio.
Ed anche sulla capacità di «fare» l’attuale inquilino di Palazzo Chigi ha dato una bella scossa rispetto al passato. Basti pensare alla campagna vaccinale, partita traballante con Conte ed Arcuri e che con Draghi ed il Generale Figliuolo ha portato a risultati che l’Europa ma forse il mondo intero ci invidiano.
Ora però Mario Draghi si trova davanti a quella che, a proposito dell’agire, è forse la sfida più complicata ma sulla quale si gioca buona parte della sua credibilità, della sua nome di Uomo d’Azione.
I Carabinieri di Napoli hanno scoperto 2441 persone che hanno ottenuto in maniera illecita il Reddito di Cittadinanza. Ripetiamo: 2441. Tra questi ci sono camorristi pregiudicati con le rispettive famiglie, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori a vario titolo, lavoratori irregolari. Tra questi un 46enne di Castellammare di Stabia che si era presentato all’ufficio postale con una carta d’identità bulgara (falsa) accompagnata da un «accento straniero» che sperava sarebbe bastato per superare i rigidi controlli dell’addetta allo sportello. Gli andata male. È andata meglio ad un 41enne del napoletano, agli arresti domiciliari che aveva presentato una seconda richiesta con istanza retroattiva ed aveva ottenuto il contributo mensile per 18 mesi. Ma non passa settimana senza che da ogni parte d’Italia non arrivino notizie di inchieste e persone smascherate, i «furbetti» del Reddito di Cittadinanza, un esercito da decine di migliaia di persone.
Ecco la grande sfida di Draghi. Da sempre il premier si è detto a favore del Reddito, soprattutto in questo periodo di Pandemia al punto da aggiungere un altro miliardo ai soldi già a disposizione arrivando in totale a 10 mld trasformandolo di fatto in una misura ormai «stabile»; ma è evidente che com’era gestito prima non funzionava. Ammontano infatti a centinaia di milioni di soldi pubblici (cioè nostri) i fondi incassati indebitamente.Il Governo ha si modificato la procedura e le regole sulle offerte di lavoro; oggi ad esempio per la seconda offerta è decaduta la norma del limite dei 250 km ma anche il suo predecessore ci aveva assicurato controlli ferrei; sappiamo poi com’è andata.
Draghi da questo punto di vista parte da una fiducia e da capacità che Giuseppe Conte non aveva e non ha, ma la sfida sul Reddito è forse la più difficile. Perché la gente è stufa di vedere i propri soldi sprecati; soprattutto oggi che il premier ci ha fatto capire che, con la riforma delle pensioni, dovremo lavorare almeno fino a Quota 104, cioè 4 anni in più di oggi. Non è più tempo di furbetti, Presidente. Ci pensi lei.