giovedì, 28 Novembre 2024
American Fiction, commedia ‘nera’ anti-stereotipi agli Oscar
Che Hollywood sia davvero stanca
della woke culture, del ‘politicamente corretto’ che spesso è
solo ‘politicamente falso’? Sembra davvero di sì se approda agli
Oscar, tra i dieci film in corsa, con ben cinque candidature
(film, attore, sceneggiatura non originale, attore non
protagonista e colonna sonora) un’opera prima molto indie (con
un budget ridicolo) come American Fiction di Cord Jefferson. Un
film mille miglia lontano da Green Book, commedia ‘buonista’
sull’amicizia tra un autista bianco e un pianista di colore
negli anni ’60.
Al grido ‘facciamola finita con gli stereotipi’, basta ‘identitarismo’, questo film racconta una cosa semplice: la
borghesia nera non ha voce e i problemi di molti afroamericani
oggi sono del tutto diversi, ma non vanno di moda, non
soddisfano insomma quel razzismo camuffato da approvazione che
amano tanto i bianchi.
È quello che succede appunto a Thelonious Ellison (Jeffrey
Wright), il protagonista di American Fiction, professore nero di
letteratura e romanziere sfigato perché i romanzi che propone
all’editore sono considerati poco ‘neri’: ovvero senza padri
assenti, rap, crack, parolacce e gente uccisa da cattivi
poliziotti bianchi.
Thelonious, abbastanza intelligente per sopportare questo suo
destino manca però all’appuntamento con la tolleranza solo
quando una scrittrice afroamericana, anche più borghese di lui,
pubblica un romanzo ‘furbo’ che diventa immediatamente un
successo cavalcando appunto tutti gli stereotipi possibili e con
uno slang povero, tutte cose che titillano il senso di colpa dei
bianchi.
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