giovedì, 13 Febbraio 2025
Amy Adams, la mia Giselle da favola è cresciuta
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(ANSA) – ROMA, 12 NOV – Trovare l”E vissero felici e
contenti’ nella vita reale si dimostra molto più difficile del
previsto per Giselle, l’ingenua ed ottimista protagonista da
favola che abbandona il magico mondo di Andalasia per New York
(e l’amore), in Come d’incanto di Kevin Lima, il
musical/comedy/fantasy della Disney di 15 anni fa diventato
cult. Un racconto che viene aggiornato e corretto, sempre
mantenendo un alto tasso di canzoni (tornano come autori delle
musiche i pluripremi Oscar Alan Menken e Stephen Schwartz), nel
sequel Come per disincanto – E vissero felici e scontenti di
Adam Shankman, in arrivo su Disney+ dal 18 novembre.
Un ritorno nel quale si preme il pedale sull’ironia e tornano
fra i cointerpreti Patrick Dempsey, Idina Menzel e James
Marsden, insieme a new entry come Maya Rudolph, Gabriella
Baldacchino, Yvette Nicole Brown e Jayma Mays. Un seguito a cui
pensava da anni Amy Adams (qui anche coproduttrice) per la quale
Come d’incanto è stato uno dei primi grandi successi globali: “Questo film ha significato così tanto per me e in così tanti
modi. Sono molto grata per aver avuto la possibilità di tornare
a rivisitare Giselle a questo punto della mia vita. E’ come se
non mi avesse mai lasciato”.
La ritroviamo così dopo più di dieci anni, sempre ottimista,
sposata all’amore incontrato in Come d’incanto, Robert
(Dempsey), da cui ha avuto una bambina, Sophia, ma un po’ più
provata dalla vita quotidiana nella metropoli e dal confronto
non sempre facile con l’ormai adolescente Morgan (Baldacchino),
che Robert aveva avuto dalla prima moglie. Giselle convince così
il marito a trasferire la famiglia nell’apparentemente idilliaco
sobborgo di ‘Monroeville’ (location in Irlanda, ndr). Anche là
però non mancano i problemi, dalla difficoltà di Morgan ad
adattarsi, all’incontro con la dispotica ‘regina’ del vicinato,
Malvina (Rudolph). Giselle vuole far vivere a tutti una vita da
favola, ma il suo desiderio diventa un pericoloso incantesimo. Per Amy Adams “ritroviamo Giselle cambiata dopo 10 anni, ma
era importante restasse radicata alla verità dei suoi
sentimenti, non volevamo perdesse quella gioia, ingenuità,
innocenza e purezza che la rende così speciale”. (ANSA).