mercoledì, 8 Gennaio 2025
>>>ANSA/ Prematura con un tumore di 600 grammi,intervento record
Anna, nome di fantasia, è nata di
28 settimane, anzi, è stata fatta nascere d’urgenza con un
cesareo perché la massa tumorale di quasi 600 grammi che aveva
continuava a crescere e andava eliminata. E così è stato con un
delicato intervento eseguito al Policlinico di Milano.
La massa era stata scoperta con una ecografia alla
sedicesima settimana. Un tumore benigno raro che si sviluppa
all’altezza del coccige, esattamente un teratoma sacrococcigeo,
che ha la caratteristica di crescere molto velocemente, e quindi
di compromettere la funzionalità degli organi interni e la
stessa vita della piccola.
I genitori, che vivono nel Nord Est, sono stati indirizzati
alla Clinica Mangiagalli del Policlinico, che è centro di
riferimento per le gravidanze difficili e con una grande
esperienza nel trattamento di questa neoplasia benigna, che si
verifica in un 1 bambino ogni 35 mila.
Alla ventiseiesima settimana, Anna ha subito una prima
operazione mentre ancora era nell’utero materno: il team della
Chirurgia Fetale del Policlinico di Milano ha spento con
tecnologia laser alcuni vasi sanguigni che alimentavano il
tumore. Per altre due settimane la piccola è potuta restare nel
grembo materno. Poi alla ventottesima è necessario il cesareo
urgente: Anna pesa 1,6 chili ma di questi quasi 600 grammi sono
di tumore che viene eliminato con un intervento durato due ore
che ha preservato il suo apparato urogenitale.
“Abbiamo giocato tutte le carte di cui la medicina dispone e
che in questo Ospedale coesistono” ha spiegato Ernesto Leva,
chirurgo pediatrico e direttore del Dipartimento Area
Materno-Infantile dell’ospedale.
“Il preciso trattamento fetale – ha aggiunto – ha agevolato
la Chirurgia Neonatale, la cui azione è stata possibile soltanto
grazie alla straordinaria collaborazione delle tante specialità
coinvolte per permettere di operare la piccola”, si va dalla
terapia intensiva neonatale all’l’imaging della Radiologia
Pediatrica che ha permesso di capire se la massa avesse
intaccato la cavità addominale, dalla cardiologia pediatrica al
supporto di anestesisti e infermieri. Ora la piccola può
lasciare l’ospedale e andare a casa con i genitori.
“Con questa famiglia – ha aggiunto – è come se avessimo
stretto un lungo fidanzamento: continueremo a vedere Anna per
molto tempo, la pubertà sarà un periodo sensibile ma noi saremo
con lei e i suoi genitori”.
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