Antiche Tracce, con realtà virtuale un corto sulle palafitte

Cinque mesi di produzione, fra
sviluppo e riprese, per un corto in realtà virtuale ambientato
nel Parco Archeo Natura di Fiavé, in provincia di Trento, e
suddiviso in sei scene: al centro del film la vita di una delle
comunità agricole più antiche d’Europa che, tra il 3.800 a.C. e
il 1.500 a.C., ha costruito e abitato villaggi alpini
preistorici su palafitte. E’ il cortometraggio Antiche Tracce – La vita in palafitta – Ancient paths. A stilts life story” con
la regia di Federico Basso. Il Comune di Desenzano del Garda è capofila del progetto
innovativo “Le palafitte UNESCO. Sviluppo di progetti comuni per
la promozione e la valorizzazione dei siti italiani”, finanziato
dal Ministero del Turismo, che coinvolge e valorizza altri sette
Comuni del nord Italia appartenenti al circuito dei siti
palafitticoli alpini, Patrimonio dell’Umanità UNESCO: oltre
Desenzano del Garda, Ledro, Fiavé, Monzambano, Polcenigo, Arona,
Lonato del Garda e Arquà Petrarca. Ogni scena tematica del corto
in VR ha la durata di un minuto circa e viene ripresa a 360
gradi per restituire un’esperienza immersiva. Presentato da ETT
S.p.A., industria digitale e creativa internazionale al Museo
Civico Archeologico G. Rambotti di Desenzano del Garda il
cortometraggio sarà protagonista al prossimo Rovereto
Archeologia Memoria Film Festival dal 2 al 6 ottobre. “È
difficile immaginare come fosse la vita migliaia di anni fa, ma
con la realtà virtuale abbiamo la grande opportunità di
ricostruire un passato lontanissimo per immergerci in una
dimensione senza tempo. Implementare e sfruttare le nuove
tecnologie per ingaggiare le persone e creare nuove modalità di
fruizione di contenuti culturali, con un sapiente mix di
tecniche molto raffinate di ripresa, è il nuovo orizzonte di
produzione in VR che ETT sta perseguendo, attraverso progetti
innovativi come quello di Fiavé. Si tratta di un linguaggio
completamente nuovo, basato su rigorose premesse storiografiche,
che gli attrattori culturali possono mettere a servizio dei loro
contenuti per raggiungere e coinvolgere il pubblico”, ha detto Giovanni Verreschi, AD di ETT S.p.A. Dopo le prime scene
ambientate all’esterno, dove vengono descritte le attività di
pesca, artigianato e costruzione delle palafitte, la scena si
sposta in una delle capanne del villaggio per riprendere
personaggi intenti in altre mansioni, come tessitura,
preparazione del burro e macinazione dei cereali. La
protagonista – seguita da una macchina da presa dedicata – dà
continuità narrativa al corto e accompagna lo spettatore lungo
lo svolgersi delle ambientazioni. Tramite l’utilizzo di riprese
multicamera, la scena viene osservata da più angolazioni e il
concetto di montaggio VR viene interpretato in maniera
completamente nuova, cambiando il punto di vista in base alla
narrazione. Per eliminare elementi disturbanti (arredi pubblici,
corpi illuminanti, operatori stessi o attrezzature di supporto)
o strade ed edifici, nelle riprese più panoramiche sono stati
effettuati interventi di post-produzione ad altissima
definizione in CGI (Computer-generated Imagery) che, tramite
algoritmi di Intelligenza Artificiale, ricostruiscono e
correggono anche i minimi dettagli. Importante rilievo viene
attribuito alla colonna sonora, frutto di una ricerca musicale
raffinata, ma anche molto sfidante: l’atmosfera preistorica,
infatti, è commentata “per contrasto” con un meticoloso sound
design di senso contemporaneo, avanguardistico, all’interno del
quale serpeggiano melodie di flauto e tessuti ritmici più
tradizionali. Al termine del corto, una mappa individua i siti
archeologici UNESCO nel contesto generale e consente l’accesso a
contenuti in Computer-Generated Imagery.
    Il progetto, realizzato in collaborazione con la produzione
esecutiva Greif Production, ha visto il coinvolgimento anche di
22 abitanti del luogo, di cui 10 comparse e 12 maestranze, che
hanno completato la squadra degli attori (crew) costituita in
totale da una trentina di persone.
   

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