sabato, 23 Novembre 2024
Arriva l’autunno e in Toscana è tempo di vendemmia
La Toscana in autunno mette il suo vestito migliore e si prepara per la grande festa. Questo è il periodo più adatto per lasciarsi inebriare dai suoi colori e dai suoi profumi, come scriveva anche Giosuè Carducci: «Per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar». Con la vendemmia iniziano le feste paesane e i proprietari aprono orgogliosi le loro fattorie per mostrarle e invitano amici e parenti per renderli partecipi di questo antico rito, che grazie anche alla magia della fermentazione, ci regala il nettare che allieta nelle tavole i nostri momenti più belli.
In Toscana la vendemmia dà inizio a una stagione ricca di profumi ed emozioni, caratterizzata dalla raccolta delle olive e dalla ricerca del tartufo in Ottobre e Novembre e, come accadeva soprattutto in passato in ogni famiglia contadina, la lavorazione del maiale che avveniva in Dicembre. Tanti altri sapori arricchiscono la tavola toscana; basti pensare ai funghi, alla cacciagione, alle castagne, alla zucca. Insomma, un tripudio di sapori.
In questo periodo passeggiare per i borghi è come vivere in una favola: accompagnati dal profumo di mosto che arriva dalle cantine e da quello di legna bruciata che giunge dai caminetti, con scorci di colori che in questo periodo non sono più netti e definiti come il verde di vigneti o il giallo del grano, ma lasciano spazio a sfumature di marroni, di rossi e di gialli quasi fossero dipinti da un grande artista.
La Toscana conta 20 strade del vino, dell’olio e dei sapori, un primato italiano assoluto. Cinquemila chilometri di percorsi con oltre 2.500 associati che conducono dai più blasonati, Montalcino o Montepulciano, fino alla costa degli Etruschi a Bolgheri, passando da Cortona, al Montecucco, dallo storico Carmignano, alla bucolica Maremma fino a Pisa e Livorno, per godere di degustazioni ed eventi unici come cene o concerti, letture e spettacoli.
Ma che vendemmia dobbiamo aspettarci questo anno?
Poca ma buona, a tratti ottima, in un contesto di mercato in ripresa con segnali incoraggianti che provengono sia dalla domanda estera con un + 11%, sia dal mercato interno con la ripartenza dell’Horeca. Si prevede che la produzione nazionale scenda nel 2021 a 44,5 milioni di ettolitri, con un calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020.
La Toscana è la regione che sembra segnare il calo più forte con un 25%, a causa delle gelate primaverili e della siccità estiva, con 1.650 ettolitri del 2021 rispetto ai 2.209 del 2020.
Il clima di questi prossimi giorni sarà decisivo per stabilire la qualità di questa annata e, fino a quando non sarà raccolto fino all’ultimo grappolo, non si allenterà l’attenzione e la tensione, ma a detta di diverse aziende, almeno nel calice, questo 2021 sarà da buono a ottimo.
Dopo aver vissuto un incubo di due anni e un’estate dove abbiamo assaporato un po’ di normalità, tornare a occuparci di antiche pratiche, prenderci cura e godere della bellezze e delle bontà della natura, sarà come riprenderci in mano la vita e nutrirla di cose buone.
E perché meno ammiri la parola,
guarda il calor del sole che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola.
Dante Alighieri, La Commedia – Purgatorio (Canto XXV)