martedì, 11 Febbraio 2025
Arte-terapia per i bimbi con cancro all’associazione Peter Pan
![](https://www.ansa.it/webimages/img_1129x635/2023/11/21/ae739514cd460457d47b5b5426ce383e.jpg)
L’arte-terapia come strumento che
aiuti i bambini affetti da tumore ad affrontare il percorso
della malattia. È la novità lanciata quest’anno da Peter Pan
Odv, organizzazione che accoglie e supporta a Roma i bambini e
le famiglie che vengono da fuori città per le cure.
Numerose ricerche hanno mostrato che le terapie basate su
attività artistiche e creative sono molto utili per i bambini e
i ragazzi che affrontano un tumore: migliorano l’umore e
contribuiscono a ridurre il peso dei sintomi della malattia e
degli effetti collaterali del trattamento. Per le famiglie
accolte da Peter Pan arrivano quindi laboratori di musica,
scrittura, pittura.
“L’integrazione di attività espressive, come quelle creative,
all’interno del percorso di cura può avere un impatto
significativo sul benessere emotivo dei bambini e degli
adolescenti malati di cancro”, spiega Viviana Bifano,
psiconcologa di Peter Pan Odv. “Queste attività offrono,
infatti, uno spazio per esprimere emozioni difficili da
verbalizzare. Inoltre, la condivisione di esperienze simili con
altri coetanei aiuta a ridurre il senso di solitudine, creando
un ambiente di sostegno reciproco. Tuttavia – precisa la
psiconcologa – è fondamentale che queste attività siano sempre
accompagnate da un supporto psicologico strutturato e mirato,
che permetta di elaborare adeguatamente le emozioni emerse”.
Le attività artistiche e ricreative possono essere di aiuto
anche ai genitori. “È importante mettere in atto modelli di
accoglienza e supporto che permettano ai genitori di essere
parte centrale della cura, non soltanto i caregiver di
riferimento”, aggiunge Eleonora Maggio, anche lei psiconcologa
di Peter Pan. “Modelli in cui possano trovare spazi di ascolto
professionale e instaurare relazioni interpersonali attraverso
lo scambio con altre famiglie, favorito da attività e laboratori
ludici ed espressivi che mettano al centro anche le risorse
dell’adulto”, conclude.
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