lunedì, 25 Novembre 2024
Avere un lutto fa invecchiare, aumenta l’età biologica
Perdere una persona cara può accelerare l’invecchiamento: lo rivela uno studio della Columbia University Mailman School of Public Health e del Butler Columbia Aging Center, secondo cui le persone che hanno perso un genitore, un partner, un fratello o un figlio mostrano segni di invecchiamento biologico più avanzato rispetto a coloro che non hanno subito tali perdite. La ricerca è stata pubblicata su Jama Network Open.
L’invecchiamento biologico è il declino graduale del funzionamento delle cellule, dei tessuti e degli organi, che porta a un rischio maggiore di malattie croniche. Gli scienziati misurano questo tipo di invecchiamento utilizzando marcatori sul Dna. “Il nostro studio mostra forti legami tra la perdita di persone care nel corso della vita, dall’infanzia all’età adulta, e un invecchiamento biologico più rapido”, spiega l’autrice Allison Aiello.
I ricercatori hanno utilizzato dati dal National Longitudinal Study of Adolescent to Adult Health, iniziato nel 1994-95. Questo studio ha seguito i partecipanti dalla loro adolescenza fino all’età adulta. Gli esperti hanno considerato i lutti familiari vissuti durante l’infanzia o l’adolescenza in un campione di 20.745 adolescenti. Lo studio ha esaminato le perdite vissute durante l’infanzia o l’adolescenza (fino a 18 anni) e l’età adulta (19-43 anni).
I dati sull’invecchiamento biologico sono stati valutati dal Dna del sangue. È emerso che le persone che hanno vissuto due o più perdite avevano età biologiche più avanzate. “La connessione tra la perdita di persone care e i problemi di salute nel corso della vita è ben consolidata – osserva Aiello – Ma alcuni stadi della vita potrebbero essere più vulnerabili ai rischi per la salute associati alla perdita e l’accumulo di perdite sembra essere un fattore significativo”.
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