domenica, 24 Novembre 2024
Balzanelli (118), “insegnare a scuola le manovre salvavita”
“Vi è un nemico, che uccide
impietosamente almeno 8 italiani all’ora, 164 al giorno, circa
60.000 ogni anno: è l’arresto cardiaco improvviso. Una sfida che
si vince grazie al massaggio cardiaco e defibrillazione precoce
entro e non oltre i primi 3 – 5 minuti, al massimo, dalla
insorgenza dell’evento”. Così Mario Balzanelli, presidente
nazionale Sis118, nominato dal Ministero della Salute nel board
di esperti facenti parte del tavolo tecnico sulla formazione
alle manovre di rianimazione cardiopolmonare ed abilitazione
all’uso del defibrillatore. Per Balzanelli, è necessario
concepire la Scuola “come luogo ideale per la formazione,
efficace, a costo zero, per le famiglie”. L’idea è quella di
organizzare di concerto con i Sistemi di Emergenza Territoriale
118 del Paese, percorsi gratuiti per le famiglie e l’intera
società civile di formazione e addestramento essenziale in tema
esclusivo di manovre salvavita, modulati sul piano didattico
secondo tempistiche necessariamente brevi. “Nel primo semestre
2005 – spiega Balzanelli- avevamo raccolto 93mila firme in tutta
Italia perché le manovre salvavita si insegnassero nella scuola
italiana e con l’articolo 1, comma 10 della legge 107/2015, quei
contenuti, ben dieci anni dopo, furono recepiti dal legislatore
diventando legge dello Stato. Premesso – continua Balzanelli –
che la legge esiste e ad oggi, purtroppo, è ancora completamente
inattuata, la grande sfida da rilanciare a livello governativo,
è concepire la Scuola come luogo ideale per la formazione”. Per
Balzanelli, è necessario dunque “stabilire quale obiettivo
prioritario della programmazione sanitaria nazionale che tutta
la popolazione italiana sia messa, quanto prima, nelle
condizioni di apprendere cosa fare in queste situazioni e, in
concreto, come farlo. La buona notizia è che se queste due
semplici manovre vengono effettuate, pressochè istantaneamente,
la vittima di un arresto cardiaco improvviso ha probabilità
anche assai elevate, anche superiori al 30 – 40%, di salvarsi”,
conclude.
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