mercoledì, 12 Febbraio 2025
Bana, racconto mia Australia intima in thriller
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(ANSA) – ROMA, 01 NOV – L’Australia più intima “che amo e
conosco, quella dei piccoli centri, nella quale molti di noi si
identificano di più” esplorata anche attraverso gli strumenti
del giallo e del thriller. E’ l’elemento nel bestseller di Jane
Harper, The Dry (In italiano edito da Bompiani con il titolo Chi
è senza peccato) che ha convinto il divo australiano Eric Bana
(Black Hawk Down, Hulk, Munich, Dirty John), a diventare fra i
motori, come protagonista del film e coproduttore,
dell’adattamento del romanzo. Una trasposizione diretta da
Robert Connolly che dopo il grande successo in patria (è
diventato il 14/o film australiano più visto di sempre nel
Paese, superando anche cult come Priscilla – La regina del
deserto) arriva anche in Italia, dall’11 novembre distribuito da
Notorious Pictures con il titolo Chi è senza peccato – The dry.
La storia ruota intorno all’agente federale Aaron Falk (Bana)
che da Malbourne torna dopo 20 anni nella sua città natale in
Australia, Kiewarra. Un piccolo centro rurale, che come molti
altri nella zona sta morendo per l’assenza di acqua e lo stato
di abbandono. Il ritorno è motivato dai funerali di un amico
d’infanzia, Luke (Martin Dingle Wall), che stando alle
apparenze, vittima della follia che ha devastato questa
comunità, per più di un decennio di siccità, si sarebbe tolto la
vita dopo aver ucciso la moglie e il figlio. Uno scenario al
quale non credono i genitori di Luke, che pregano Aaron di
restare ad indagare. L’agente federale è costretto così a
riaffrontare anche una tragedia di oltre 20 anni prima, la morte
di un’amica d’infanzia, la 17enne Ellie Deacon. Un trauma che
potrebbe essere legato al caso di Luke. Nel cast, fra gli altri,
anche Keir O’Donnell, John Polson, Julia Blake, James
Frecheville e Joe Klocek (interprete di Aaron adolescente) .
“Ho amato molto lo sguardo cinematografico che c’è nel libro
di Jane Harper, Robert e io siamo grandi fan del romanzo e non
volevamo staccarcene nel film” ha spiegato Bana nella Q&a online
organizzata da Film at Lincoln Center -. Volevamo dare il
massimo spazio sia a quella visione, che al viaggio emozionale
fino ad allora incompleto di Aaron. E’ un uomo che ha dentro di
se’ molto vuoti da colmare”. (ANSA).