Basket: la Serbia piange Ivkovic, guidò la Jugoslavia dei grandi

(ANSA) – ROMA, 16 SET – La Serbia e tutto il mondo del basket
piangono Dusan Ivkovic, il leggendario tecnico che alla guida
della nazionale jugoslava e di tante squadre di club ha vinto
quasi tutti i titoli possibili, ad eccezione dell’oro olimpico.
    Da tempo malato, Ivkovic è morto a Belgrado, all’età di 77 anni,
ma ancora solo cinque anni fa era sulla panchina, all’Efes
Istanbul. E’ stata quella l’ultima squadra delle tante allenate
da un tecnico che ha avuto la bravura e la fortuna di guidare
una generazione di assi jugoslavi, da Drazen Petrovic a Toni
Kukoc, da Aleksandar Djordjevic a Predrag Danilovic, poi divisi
dal dramma della fine del loro Paese. Nel 2017, Ivkovic fu
ammesso nella Fiba Hall of Fame.
    Alla guida della Jugoslavia ancora unita Ivkovic conquistò
l’argento olimpico nel 1988 a Seul, il Mondiale del 1990 e
l’Europeo nel 1989, nel 1991 – titolo questo strappato quasi
alla storia, visto che la federazione jugoslava stava già
cadendo in pezzi – e nel 1995. Nel 1992, in seguito al voto di
una risoluzione delle Nazioni Unite, alla Jugoslavia – ridotta
in realtà a Serbia e Montenegro – fu impedito di partecipare ai
Giochi di Barcellona, ;;dove la squadra da lui diretta si
annunciava come la più grande rivale del “Dream Team” Usa di
Michael Jordan e Magic Johnson, poi vincente in finale proprio
contro la Croazia. Dopo il 1995, e fino a fine 2000, Ivkovic
divenne direttore generale al fianco dell’allenatore Zeljko
Obradovic e insieme conquistarono un altro argento ai Giochi
1996.
    Il tecnico belgradese, cresciuto con la palla a spicchi in
mano ma già trasferitosi in pancina a soli 25 anni, era anche un
grande allenatore di club. Vincitore di due Euroleghe con
l’Olympiakos (1997, 2012), ha guidato anche il Partizan
Belgrado, il Cska Mosca e infine l’Efes, conquistando vari
titoli e trofei nazionali. (ANSA).
   

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