Battiston tra La Regina di cuori e Pinocchio con Hanks

(ANSA) – ROMA, 28 AGO – Alice (Beatrice Vendramin),
talentuosa artista 18enne che combatte per liberarsi da una
pericolosa dipendenza, quella di partecipare a una delle sfide (challenge’) più pericolose del web, il cutting’ cioè tagliarsi
con lamette, forbici o coltelli. E’ la protagonista di La Regina
di cuori, il corto di Thomas Turolo che debutterà come Evento
speciale alla 78/a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e
sarà disponibile in contemporanea su RaiPlay. Nel cast, insieme
a Maria Sole Pollio e Cristiano Caccamo, c’è in una
partecipazione straordinaria Giuseppe Battiston, nel ruolo dello
psicoterapeuta che aiuta Alice a superare i suoi incubi. Un
impegno che si unisce ad altri molto attesi per l’attore, come
il debutto alla regia con Due, tratto dal romanzo di Flaubert
Bouvard e Pecuchet, la parte ancora top secret nel Pinocchio di
Robert Zemeckis con Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, il debutto
in autunno su Rai2 della seconda stagione di Volevo fare la
rockstar, e il nuovo film di Gianni Zanasi, in fase di riprese,
War – La guerra desiderata.
    “Ho trovato che La Regina di cuori – spiega Battiston
all’ANSA – fosse un’occasione interessante di affrontare nel
modo giusto un tema che non si conosce bene. Si ha sempre il
dubbio che parlando di questi fenomeni si crei una curiosità
malsana, ma secondo me non parlandone si commette un errore
ancora più grosso, non mettendo i giovani al corrente della
pericolosità di queste dinamiche”. Il corto prodotto da Manuela
Cacciamani con One More Pictures, insieme a Rai Cinema, è
realizzato in forma transmediale (oltre che corto lineare,
social movie diretto da Emalloru, in Virtual reality diretto da
Diego Capitani e in videomapping narrativo) proprio per arrivare
a più generazioni. Per Battiston, gran parte dei ragazzi che si
accostano alle challenge, “probabilmente fanno fatica a farsi
accettare e quindi sono disposti a fare qualsiasi cosa pur di
entrare nelle grazie di qualcuno che li possa riconoscere come
individui”. Il fatto che alcuni “siano disposti anche a ferirsi,
a farsi del male testimonia da un lato la loro disperazione come
soggetti e dall’altro gli enormi rischi portati da certe derive
della rete”. (ANSA).
   

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