Bellucci, essere icona come la Ekberg è pericoloso

(ANSA) – TORINO, 30 NOV – “Essere un’icona come Anita Ekberg
è pericoloso, ti mettono in una teca di vetro e non ne esci più.
    Oggi non è così, c’è la vita vera da vivere e un’attrice può dire tranquillamente: ‘Non ho più venti, trenta, quaranta e
neppure cinquant’anni…”. Così, con disinvoltura, Monica
Bellucci, 57 anni, si confronta con il problema del tempo che
passa sorridendo.
    Al Torino Film Festival, dove terrà una master class e riceverà
il premio Stella della Mole, Bellucci è per presentare il
film-documentario The girl in the fountain di Antongiulio
Panizzi in cui interpreta un’attrice, che pur essendo
mediterranea, e dunque molto lontana dai canoni estetici di
Anita Ekberg, deve interpretarla.
    Il documentario, in sala il 1 e il 2 dicembre con la Eagle,
ricorda l’attrice racconta la storia, a volte triste, di una
star che ha vissuto negli anni sbagliati. “Per fortuna oggi – dice – i tempi sono cambiati e io ho avuto l’ opportunità di
fare altre scelte e non sentirmi così chiusa dentro uno
stereotipo. Il fatto è che era allora un periodo storico
totalmente diverso. Quando Anita Ekberg lavorava in Italia
si diceva, ad esempio, che per un’attrice era meglio non
fare figli perché se no si sarebbe vista non più come un oggetto
del desiderio, ma come una madre”. Per Bellucci: “La sua libertà
di costumi da donna del Nord Europa era vista poi con sospetto,
messa in un cliché. Allora poi, dopo una certa età, per una
donna era difficile fare carriera specie, come era stato per
lei, senza una protezione maschile”. (ANSA).
   

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